La Pa locale migliora le performance aggregandosi

30 comuni associati della Provincia di Bologna hanno messo a punto un’infrastruttura comune per condividere dati e competenze

Miglioramento dell’e-government, ottimizzazione dell’efficienza e risparmio sui costi di gestione. Queste le spinte che hanno portato numerosi comuni dell’area bolognese a dar vita a un sistema informativo associato sovra-comunale (Sia), promosso dalla Provincia.

«Alcuni anni fa, abbiamo avviato degli studi di fattibilità, evidenziando l’opportunità di istituire delle unioni tra municipalità in quest’ambito – illustra Fabrizio Boccola, direttore settore sistemi di comunicazione ed e-government della Provincia di Bologna che, con circa 35 persone, si occupa di gestire l’It dell’ente, oltre a interfacciarsi con Regione e comuni per coordinare iniziative di e-government -. La telematica integrata ai processi amministrativi è fondamentale per fornire servizi al cittadino, ma i progetti sono, spesso, complessi sia dal punto di vista tecnologico sia organizzativo che istituzionale e i singoli comuni, soprattutto se piccoli, non sempre sono in grado di affrontarli. L’opportunità di riunire i sistemi informativi e anche i tecnici che ne fanno parte permette invece di raggiungere il livello necessario per la loro erogazione».

Per raggiungere questi risultati è stata seguita una linea unica per tutte le infrastrutture It della trentina di comuni (su 60) aderenti all’iniziativa che, in tal modo, hanno potuto beneficiare della centralizzazione dei costi di acquisto e di manutenzione, oltre che della possibilità di dedicare le risorse, in precedenza impegnate nei singoli dipartimenti It, ad attività e progetti più strategici. Nel progetto, il cui studio di fattibilità è stato gestito da AltaVia Consulting, un ruolo importante è stato giocato dalla virtualizzazione delle applicazioni, realizzata acquistando 556 licenze di Citrix XenApp per facilitare la centralizzazione delle applicazioni nel data center e il loro rilascio come un servizio ondemand sia per i desktop virtuali sia per quelli fisici, per gli utilizzi online o offline.

«Da tempo – riprende Boccola -, esiste a livello nazionale una linea tesa a favorire l’aggregazione tra comuni che, mettendo a fattor comune alcune funzioni possono creare economie di scala, come ad esempio accade per la polizia municipale. La stessa impostazione è stata incentivata per quanto riguarda l’It. I comuni che hanno deciso di consorziarsi, in gruppi di cinque o sei, hanno quindi potuto accorpare in un’unica infrastruttura le attività di gestione It in precedenza seguite da singoli Ced». In prima battuta sono stati spostati i server e rese disponibili le applicazioni da remoto. «In un secondo momento – continua -, il medesimo meccanismo sarà usato per rinnovare le applicazioni e, infine, per ottenere, ad esempio, un unico sistema di anagrafe. Per ora, alcuni hanno attivato i pagamenti online di tasse e contravvenzioni e seguiranno i servizi demografici. La soddisfazione è alta, al punto che un comune che in un primo momento aveva preferito non aggregarsi all’iniziativa, vedendo i risultati raggiunti ha deciso di inserirsi».

Ed è proprio questo l’obiettivo di Boccola, che, in primo luogo, aspira a ingrandire il numero di adesioni. «L’allineamento delle applicazioni – puntualizza – verrà da sé. Per ora, gli enti partecipanti sembrano soddisfatti e autonomi, i risparmi iniziano a vedersi, così come i vantaggi derivanti dalla condivisione delle competenze, visto che le figure professionali sono state raggruppate (in totale nei vari Sia sono circa 25, ndr), creando un unico team a supporto di tutti gli utenti coinvolti. Il ruolo della Provincia è stato quello di favorire il progetto, cofinanziandolo, individuando le tecnologie più adatte e occupandoci degli acquisti, ottenendo così prezzi più vantaggiosi, ma le scelte specifiche restano di competenza degli enti».

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