Profit warning per il colosso di Redmond, secondo cui il calo delle vendite non ricade solo sul settore dei prodotti consumer, ma anche sul mercato aziendale. A causarlo un piu generale rallentamento del quadro economico.
In questi giorni anche Microsoft è stata costretta a lanciare un
"profit warning". La colpa, secondo il colosso di Redmond, non ricade
solo sul settore dei prodotti consumer, ma anche sul mercato
aziendale e sul generale rallentamento del quadro economico. Davanti
a tale congiuntura, Microsoft ha rivisto al ribasso le sue previsioni
di fatturato e utile per il secondo trimestre di circa il 5 o 6% e si
aspetta di fatturare una somma compresa tra i 6,4 e i 6,5 miliardi di
dollari con un utile per azione compreso tra i 46 e i 47 centesimi di
dollaro. John Connors, chief financial officer di Microsoft ha
sottolineato che la sua azienda è stata tra le prime a lanciare
l’allarme sul rallentamento del mercato del personal computer, già
nell’aprile scorso. Ha tuttavia aggiunto di non aver messo in conto
un rallentamento così vistoso dell’economia in generale e soprattutto
il suo effetto sulla spesa in materiale informatico.
Se la contrazione può essere in parte attribuita al minor numero di
pc acquistati dalle famiglie, anche le aziende hanno la loro
responsabilità, ha detto Connors. E a sua volta la situazione
nell’impresa è legata al cattivo andamento delle vendite di soluzioni
applicative. Dal punto di vista di Microsoft, le linee di prodotto
consumer hanno dato un colpo di freno ma nel mercato enterprise
Microsoft si trova in buona posizione rispetto ai concorrenti.
Connors ha comunque ribadito che la situazione non intacca
minimamente il ruolo del pc come strumento principe del lavoratore
nell’economia della conoscenza. Su scala annua, Microsoft dovrebbe
totalizzare un fatturato tra i 25,2 e i 25,4 miliardi di dollari, con
un utile per azione di circa 1 dollaro e 80.





