Un consorzio per il dialogo tra applicazioni di e-business

Ibm, Intel, Microsoft, Sap e altri venti societa hanno varato il Business Internet Consortium, un gruppo che punta a risolvere il problema della comunicazione tra software di e-business proprietari.

Ibm, Intel, Microsoft, Sap e una ventina di altri importanti
fornitori tecnologici hanno costituito un consorzio no profitto che
studierà le possibili soluzioni al problema della comunicazione tra
software di e-business proprietari, oggi molto limitata. Il Business
Internet Consortium, il cui sito Web ufficiale ha debuttato
mercoledì, coopererà con aziende come Capital One e ImageX per fare
in modo che i loro applicativi di back-end possano operare con quelli
forniti da altri sviluppatori e con i sistemi dei clienti. La nuova
organizzazione ha già formato un comitato direttivo e sta per
costituire i gruppi di lavoro che si occuperanno dei temi da
affrontare. Nell’arco dei prossimi 10 anni, le applicazioni di
e-business potrebbero andare a impattare su un terzo del prodotto
interno lordo degli Stati Uniti. In mancanza di un buon livello di
interoperabilità reciproca, la crescita di queste attività rischia di
rallentare. "I nostri clienti – aggiunge Marie Wieck,
vicepresidente per le strategie software di Ibm – utilizzano
soluzioni di fornitori diversi, molti dei quali partecipano a questo
nuovo consorzio. Se vogliamo mantenere il nostro impegno, tutte
queste soluzioni dovranno dialogare tra loro"
.
Quello di oggi è l’ennesimo tentativo di promuovere un processo di
standardizzazione delle transazioni on line. Il mese scorso, 37
aziende tecnologiche hanno avevano annunciato l’adozione di
RosettaNet Xml come lingua franca per dell’e-business. Analoghi
sforzi normativi sono capitanti dal World Wide Web Consortium, da
Microsoft con l’iniziativa BizTalk e dal consorzio Oasis.

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