I dipendenti richiedono strumenti nuovi per collaborare

Un’indagine di Forrester, per conto di Adobe, analizza le esigenze dei lavoratori aziendali di operare online in maniera condivisa

Non sono emerse particolari sorprese dall’indagine sui metodi di collaborazione usati sul lavoro, condotta da Forrester (per conto di Adobe) su 3.000 persone (impiegati oltre i 18 anni) residenti in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. Commentiamo i risultati con Giuseppe Verrini, Ad di Adobe Italia, che sottolinea come da una parte «è significativo il fatto che il 99% degli intervistati lavora in collaborazione con altre persone, mentre invece il dato interessante è relativo all’81% che dichiara di collaborare con due o più persone dislocate in aree geografiche e fusi orari differenti. Se da una parte dall’indagine emergono dati positivi, dall’altra si evidenzia che, nonostante il livello di collaborazione sia generalmente buono, ci sono notevoli aree dove si può migliorare, utilizzando nuovi tool, in particolare per reperire più velocemente le informazioni, esigenza espressa dal 65% del campione, mentre quasi un 50% vorrebbe ridurre l’uso della carta».

Il campione richiede anche una maggior attenzione alle esigenze del singolo, in particolare i giovani, che sono abituati a usare nella vita privata Internet, wiki, social networking, istant messaging. E se molti Cio, con l’apertura a questi strumenti, temono una maggior vulnerabilità per la sicurezza dei dati, Verrini ricorda loro che oggi c’è tutta una serie di strumenti di protezione a livello di perimetro aziendale che funzionano in modo efficiente. «In particolare Adobe, con Acrobat 9, offre una sicurezza aggiuntiva in quanto consente di far girare documenti, anche molto riservati, grazie a tutta una serie di controlli che ne consentono l’accesso solo alle persone deputate. Basti pensare al progetto che abbiamo realizzato per il ministero della Giustizia o con il tribunale di Cremona, o in ambito sanitario, dove girano dati molto critici. È vero che l’azienda aprendosi aumenta le proprie vulnerabilità, che però si possono controllare, ma ottiene anche molti vantaggi».

Tra le richieste emerse dalla survey, ci sono anche quelle di poter fare più meeting a distanza, riducendo i viaggi e quindi le spese, utilizzando Web conferencing, o strumenti come Acrobat Connect. Un altro punto segnalato è la ridondanza delle informazioni che circolano in azienda, problema analizzato da Acrobat. Con la versione 9, ha toccato e sviluppato molti temi in ambito collaborazione, per cui da una parte offre la possibilità di avere una presentazione bella e facile attraverso Portfolio Pdf, con la gestione multi-documenti e l’inserimento di rich media content, come immagini, video, mappe, e-mail, 3D, dall’altra consente di semplificare la creazione di form e poi, attraverso il servizio di Saas, Acrobat.com, condividere e vedere online assieme ad altre persone i documenti, modificandoli al momento. Per cui, secondo Verrini, «quanto più l’azienda consente di utilizzare strumenti standard, come il Pdf e il Reader come facilitatore, che permettono di lavorare online in maniera condivisa e sicura sullo stesso documento, tanto più si risponde alle esigenze degli utenti, che vogliono strumenti più efficienti e adatti alle loro diverse attività».

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