Symantec rilascia una nuova versione di Veritas CommandCentral, destinata a migliorare le strutture di chi deve “fare di più con meno”
È di elementi concreti per stimare la gestione e il provisioning dello storage che, secondo Symantec, hanno bisogno gli It manager, sempre più pressati dalla richiesta di “fare di più con meno”.
Lo sviluppo di strumenti tecnologici mirati proprio alla migliore ottimizzazione possibile dello storage (che lo si guardi dal punto di vista dell’infrastruttura o da quello dei dati) vuole, quindi, rappresentare un aiuto per contenere i costi operativi. Per questo motivo, Symantec ha prodotto rinnovamenti nella propria soluzione Veritas CommandCentral, suite tesa a velocizzare il time to value, aumentando i livelli di utilizzo e controllo attraverso la mappatura dei consumi di capacità rispetto alle varie applicazioni di business, ora disponibile in modalità agentless o meno.
«In percentuale – ha commentato Vincenzo Costantino, che in Italia è a capo dell’area prevendita – l’investimento in storage è la voce più rilevante all’interno di un data center. La nostra proposta mira a supportare la crescente richiesta sul fronte applicativo, che deve misurarsi con un contenimento dei budget».
Utilizzare meglio ciò che si ha in casa, è dunque la ricetta sposata da Symantec nel proporre i propri prodotti e servizi fatta da alcune regole e un supporto che punta a unire consulenza e manutenzione per intervenire sull’esigenza puntuale, senza perdere di vista la globalità dell’infrastruttura e del processo. Indipendente sul fronte hardware, CommandCentral è caratterizzato da funzionalità che promettono un rapido ritorno degli investimenti in ambiti quali la pianificazione della capacità storage, il tracking e la gestione delle modifiche oltre al reporting in ambienti fisici e virtuali. Il vendor offre una gamma di servizi che vanno dall’analisi iniziale sulle difficoltà contingenti alla definizione di un programma, all’esecuzione, con un occhio di riguardo all’education nei confronti degli utenti finali.
«Ancor di più in questi momenti di crisi – ha sottolineato Roberto Spaziani, senior manager della business unit Global services -, intendiamo rafforzare la sinergia tra le nostre diverse aree, per non parlare di quella con partner e clienti, nello sviluppo dei progetti».
Anche perché i dati emersi dalle 1.600 risposte fornite da responsabili di budget a livello di gestione data center durante una recente survey internazionale (realizzata da Symantec lo scorso autunno su aziende di 21 paesi con oltre 5.000 addetti) hanno messo in luce i principali aspetti che un It manager si trova a fronteggiare, dai budget in contrazione, alle Hr insufficienti, alle esigenze di disaster recovery a una sensibilità green che porta a ridurre i consumi elettrici e, quindi, i costi (il 47% del campione parla dell’importanza di ridurre le spese di raffreddamento e il 46% di consumo di energia). In realtà, una nota positiva, va letta in quel 16% che ritiene che farvi fronte sia diventato più facile grazie, la deduzione va da sé, all’impiego di tecnologie adeguate. Lo studio testimonia comunque che il contenimento dei costi resta il principale obiettivo, seguito dalla volontà di fornire in modo rapido le giuste risposte al cambiamento e all’accrescimento del livello di servizio. Anche il lavoro del team (che per il 37% degli intervistati è sottostaffato) è considerato importante, al pari della formazione e dell’outsourcing.
Analizzando l’infrastruttura, è emerso che le aziende utilizzano solo il 60% delle capacità dei propri data center che il 93% degli interpellati sta perseguendo iniziative di server virtualization. Ed ecco lo storage, anch’esso largamente sotto utilizzato, per non parlare del disaster recovery, da uno su quattro ritenuto inadeguato, nonostante gli investimenti fatti.





