Generando meccanismi di interesse che spingono la community alla ricerca, è possibile fare una sorta di content management tattico in cui la strategia invece che sulla fidelizzazione si gioca sulla raccomandazione; in sintesi il social network, reinter …
Generando meccanismi di interesse che spingono la community alla ricerca, è possibile fare una sorta di content management tattico in cui la strategia invece che sulla fidelizzazione si gioca sulla raccomandazione; in sintesi il social network, reinterpretato dal marketing, diventa un modo per collezionare consenso o per raccogliere nuove tipologie di dati che coinvolgono la sfera più soggettiva di un potenziale parco clienti. Com’è avvenuto per Lago, mobilificio veneto che ha incentrato la propria produzione su un’idea di design in cui è la creatività ad aiutare il consumatore e i mille rivenditori a comporre gli ambienti in cui vivere e lavorare ed è per questo che ha creato un blog, nato inizialmente come strumento di dialogo interno e che progressivamente ha ampliato la propria community includendo visitatori che partecipano, chiedono, suggeriscono e interagiscono al fare aziendale.
Promuovere un nuovo approccio al design in cui lo sviluppo può includere aspettative, richieste, idee e suggerimenti consente di trasformare l’interesse in collaboration, come racconta Nicola Zago, Web project manager di Lago: «Abbiamo iniziato avvalendoci di partner esterni e dalle 9.600 visite del 2006 siamo passati alla media attuale di 57.100 visite al mese. Il tutto senza spendere una lira in indicizzazione sui motori di ricerca. L’evoluzione del canale oggi va innestata sull’infrastruttura aziendale: ho suggerito ai responsabili d’area, agli amministrativi che utilizzano la procedura Web per il ciclo passivo dell’area Ict e ad altre aree organizzative dove si usa Wiki di provare a utilizzare gli strumenti che sono disponibili in Rete per condividere ciò che fanno e in vario modo stanno cominciando a organizzarsi». Perché Enterprise 2.0 significa uscire dalle logiche del portale istituzionale per abbracciare la rete in tutte le sue sfaccettature di relazione, imparando soprattutto ad ascoltare questo nuovo circuito informativo. Applicando categorizzazioni, meccanismi analitici e approcci tipici del business, il social networking può diventare una marcia in più per l’azienda. La questione, al momento, viene ragionata soprattutto sui tavoli del business, che conduce le proprie sperimentazioni in maniera assolutamente autonoma sia perché mal sopporta i tempi lunghi dell’It e sia perché ritiene che l’It non abbia le competenze per intervenire nel processo di definizione dello strumento 2.0.
Lago ha iniziato la sua sperimentazione con software free e solo oggi, dati alla mano, sta passando a un consolidamento coinvolgendo l’It nella delivery.





