Sette nuovi suffissi per i nomi dei siti Internet

Completando un processo di selezione lungo econtroverso, Icann ha alla fine scelto sette nuovipossibili nomi di dominio, che si affiancano a quellioggi esistenti. Non mancano sorprese e perplessit`

Alla fine rimasero in sette. Da una lista iniziale di
191 possibili candidature, l’Internet Corporation for
Assigned Names and Numbers (Icann) ha scelto sette
nuovi suffissi, che andranno ad affiancarsi a quelli
oggi esistenti, .com in testa, ma anche .net, .org e
tutte le varie desinenze nazionali. La lista non manca
di sorprese. Accanto a giustificabili presenze, come
.info, .pro, .coop e .biz, troviamo infatti i meno
scontati .museum e .aero, nonch? un indefinito .name
(probabilmente destinato ai siti personali). Fino
all’ultimo ? stato in lizza anche .web, proposto da
una piccola azienda americana, la Image Online Design.
Ora, l’Icann inizier? i negoziati con le
organizzazioni che hanno proposto i nuovi Top Level
Domain (Tld), come sono tecnicamente definiti i nuovi
suffissi. Se gli incontri andranno secondo i piani, i
nomi potranno essere disponibili per l’acquisto a
partire dalla prossima primavera.
Si conclude cos? un processo di selezione, preceduto
da un lungo dibattito, iniziato ai primi di ottobre
con 44 proposte, presentate da organismi interessati a
diventare gestori di nomi di dominio. Ogni proposta
poteva includere diversi Tld, per cui il totale dei
canditati ammontava a 191. La scelta, secondo forni
ufficiali, ? stata fatta in base alla forza tecnica,
finanziaria e di business delle proposte.
Uno dei vincitori ? stata senz’altro Registry.com,
coinvolta, con diversi attori, in due dei nomi
prescelti (.pro e .info). Bene sono andate le cose
anche per NeuStar (gestore dell’assegnazione dei
numeri di telefono in Nordamerica) e per il controller
australiano dei nomi di dominio Melbourne It. Insieme,
infatti, avevano presentato .biz. Anche VeriSign, oggi
titolare di .com, .net e .org, era coinvolta in questa
proposta, ma si ? vista per contro respingere la
proposta .home.
Tra gli sconfitti, troviamo anche Nokia, che aveva
proposto .mobile (da usare per il routing di messaggi
a dispositivi wireless) e Novell, con il proprio .dir
(per le informazioni su servizi di directory).

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