In Emea l’area mediterranea si oppone meglio al calo del mercato
Il bilancio del terzo trimestre dell’esercizio 2009 di Symantec (concluso il 2 di gennaio) presenta luci e ombre. Il fatturato mondiale della società si è attestato su 1,51 miliardi di dollari, in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’utile netto non Gaap è stato di 350 milioni (+20% sul 2008). I risultati su base Gaap, invece, evidenziano una perdita di 6,81 miliardi di dollari (contro un utile di 132 milioni realizzato nel 2008) a causa di un costo straordinario di avviamento non cash di circa 7 miliardi. La regione Emea, che rappresenta il 31% del business mondiale, ha visto una flessione del 9% del fatturato, nel cui contesto, invece, si distingue il positivo risultato dell’area Mediterranea (Italia, Spagna e Portogallo, guidata da Marco Riboli), che ha messo a segno un incremento del 9% (grazie a una Spagna cresciuta del 17%, mentre l’Italia si è attestata su un +2%). Riboli, nel sottolineare che il contratto più importante del trimestre a livello mondiale, del valore di 9 milioni di dollari, è stato siglato in Italia con una realtà nazionale di servizi (il nome non è stato rivelato), ha ricordato la value proposition di Symantec, che ha l’obiettivo di realizzare prodotti innovativi (spende il 15% del fatturato in R&D) contestualizzati all’interno di un’offerta fatta di soluzioni e servizi.
In quest’ambito, gioca un ruolo significativo la divisione Consulting, che mette a disposizione a livello mondiale oltre 1.000 professionisti, di cui 100 sono in Italia, con competenze specifiche nei vari mercati verticali in cui operano le aziende. La aree di competenza vanno dai data center all’ottimizzazione delle strutture It, dalla sicurezza al SaaS. L’approccio è aiutare il cliente a risparmiare rendendo la sua struttura più efficiente e, come ha osservato Riboli, il consiglio è di avviare processi di virtualizzazione, di deduplicazione, di pensare come una Web company, di adottare una politica di “approvvigionamento leggero” e di smettere di acquistare storage. Infatti, ha puntualizzato, il 40% dello storage presente in azienda può essere sfruttato meglio con soluzioni adeguate.





