In Gazzetta Ufficiale le detrazioni ci sono, ma solo per chi ristruttura casa. Il parere di Maurizio Cuzari di Sirmi, che rilancia la sua idea di incentivi alle imprese.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 febbraio, il decreto legge 10 febbraio 2009, n. 5 Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi introduce la detrazione dell’imposta lorda per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza nei quali, per la prima volta, fanno la loro comparsa anche i pc.
La misura potrebbe anche essere salutata con un qualche sollievo da parte dei consumatori, se non fosse che la detrazione è riconosciuta solo ai contribuenti che fruiscono di detrazioni per il recupero di immobili residenziali, per opere iniziate a partire dal primo luglio scorso.
Come dire, se vuoi lo sgravio fiscale per l’acquisto di un pc o per la cablatura di casa tua, devi prima ristrutturarla.
E’ evidente, che di primo acchito, la misura sembra per lo meno stravagante e destinata ad avere nullo o minimo effetto sulle sorti del mercato pc italiano.
E’ pur vero, tuttavia, che non esiste una vera industria italiana del pc da difendere e che benefici distribuiti a pioggia e indiscriminatamente in questo momento non favorirebbero una reale ripresa del comparto, come ricorda Maurizio Cuzari di Sirmi, che così commenta: “Piuttosto che niente è meglio piuttosto“, ricordando un detto tipicamente lombardo.
Meglio che niente, dunque. Tuttavia”non è questo tipo di sgravio che aiuta le imprese – coglie la palla al balzo Cuzari -. In questo momento servono incentivi per l’innovazione e sarebbe importante che le associazioni di categoria se ne facessero portavoci e artefici“.
Un esempio concreto?
Cuzari sfodera un suo cavallo di battaglia: “La rottamazione del software e delle applicazioni“.





