Alle Pmi i prodotti a sorgente aperto non offrono solo un abbattimento dei costi, ma anche la possibilità di avere il controllo completo sulla qualità dell’applicazione
Gennaio 2009
Per molti è visto come un modo efficace per abbattere i costi d’acquisto ed esercizio, in genere molto più contenuti rispetto a quelli del software proprietario.
I più “convinti” ritengono addirittura che la qualità degli Erp open source sia superiore a quella del software proprietario, in virtù dei controlli rigorosi sullo sviluppo.
La comunità del sorgente libero, infatti, è di per sé una garanzia dell’ineccepibilità del processo di codifica, correzione dei difetti e immediato rilascio delle patch di sicurezza che i gruppi di sviluppatori più seri, come SourceForge, impongono sui progetti sostenuti e sponsorizzati.
Per la maggior parte, questi applicativi sono scritti in linguaggi come Delphi, Php, Phyton, Java o C++ e funzionano negli ambienti più svariati, da Gnome a Gnu/Linux, da Windows a Mac OsX.
L’introduzione di un nuovo gestionale, soluzione piuttosto complessa che investe tutti i processi aziendali, richiede investimenti consistenti. L’Erp a sorgente libero permette alle Pmi di ovviare in parte a questo inconveniente.
Chi si avvicina ai gestionali open source lo fa inizialmente spinto dal miraggio dell’abbattimento dei costi di licenza.
Molto spesso, però, scopre che il vantaggio principale è quello del controllo sulla qualità dell’applicazione, impossibile per un tradizionale Erp a licenza. Risparmiare sui costi di licenza significa, per molte Pmi, dirottare le risorse liberate sulle personalizzazioni, in modo da ottenere un Erp perfettamente tarato sulle proprie esigenze. La disponibilità del codice sorgente permetterà, poi, a chiunque abbia un minimo di conoscenza di sviluppo software di creare le personalizzazioni del caso, anche se l’alternativa più praticata rimane quella di rivolgersi a una società di servizi (che, quindi, può vedere in questo ambito interessanti opportunità di business).
Ovviamente, facendo confrontare queste spese con i costi della licenza e del supporto degli Erp tradizionali, il dealer che offre gestionali open dovrà far vedere quanto questa opzione continui a essere conveniente nel tempo, considerato che la disponibilità del sorgente permette di copiare e installare liberamente, su più postazioni di lavoro, l’applicazione (al contrario di quanto avviene nei software a licenza).
Il grosso punto interrogativo a cui si deve essere pronti a rispondere è, però, l’aggiornamento nel lungo periodo degli Erp open. Non essendo oggetto di interessi commerciali specifici, infatti, il progetto che sostiene un’applicazione potrebbe esaurirsi o prendere traiettorie di sviluppo non in linea con gli interessi dell’azienda che sta pensando di usarlo.
Un altro problema sentito dalle Pmi è, infine, la difficoltà di trovare specialisti, anche se il numero di sviluppatori in grado di lavorare sulle applicazioni a sorgente libero è in continua crescita, anche in Italia.





