Quando si trasferiscono delle informazioni si deve essere certi che arrivino alla persona giusta, in modo integrale e corretto. Per cui occorre garantire la congruenza del dato e che il tutto avvenga in sicurezza, in quanto spesso le informazioni trasf …
Quando si trasferiscono delle informazioni si deve essere certi che arrivino alla persona giusta, in modo integrale e corretto. Per cui occorre garantire la congruenza del dato e che il tutto avvenga in sicurezza, in quanto spesso le informazioni trasferite contengono dati sensibili.
«Il business di Axway è nato attorno al processo del file transfer – ci spiega Claudio Mastore, managing director della società in Italia – per poi svilupparsi nell’ambito del controllo e dell’arricchimento delle informazioni. Queste ultime, infatti, sono attinte da vari archivi, per cui prima di inviarle a un’altra applicazione o al mondo esterno, molto spesso hanno bisogno di interventi. Quindi, grazie alla tecnologia Axway, il semplice dato viene trasferito, arricchito e controllato. Tutte queste informazioni a loro volta scatenano delle azioni da parte delle applicazioni che le ricevono o delle persone che ne sono coinvolte. Di conseguenza, il passo successivo è stato quello di evolvere ulteriormente e di andare a operare nelle aree del Business activity monitoring e del Business process management».
Su questi ambiti la società interviene con la piattaforma, Synchrony, che opera non solo sul controllo della qualità del dato e dell’informazione ma anche su quello delle attività di business.
«Il nostro obiettivo – prosegue Mastore – è quello di mantenere una grande competenza tecnologica, perché i delicati ambiti in cui operiamo la richiedono, ma nello stesso tempo la mettiamo in secondo piano, perché noi non approcciamo il cliente per vendergli tecnologia ma competitività, in un’ottica più progettuale. Infatti, vogliamo aiutarlo a rendere il suo business più controllabile e più facile da gestire, soprattutto in un contesto di mercato in continua evoluzione. Inoltre, spesso è necessario intervenire per adeguare i sistemi e le applicazioni alle nuove normative o alle nuove esigenze di mercato, per cui la reattività dell’infrastruttura tecnologica diventa fondamentale. Se per recepire una normativa del ministero piuttosto che fare una campagna di category management nella grande distribuzione ci si impiega troppo tempo per realizzarla, il rischio è di perdere il vantaggio competitivo. Invece con la nostra tecnologia, che fa parte di una suite modulare, ed è questa la nostra forza che fa la differenza con la concorrenza, è possibile agire velocemente, partendo dal punto di filiera che l’utente sceglie».
Quindi, come sottolinea Mastore, serve tecnologia molto specializzata, «perché quando si parla di informazioni, di integrazioni applicative, occorre un prodotto che sostenga il tutto, ma servono anche figure professionali che siano in grado di rispondere alle esigenze di business del cliente. Tutto questo gli consente di trarre vantaggi di business immediati, e devo dire che quando siamo riusciti a entrare in un’azienda non ne siamo più usciti, perché ha avuto modo di apprezzarci: parlo di clienti del calibro di Poste Italiane, dove siamo la piattaforma di riferimento per lo scambio e il flusso dei dati, di Sogei la società Ict del ministro delle Finanze dove siamo coinvolti in progetti strategici come la tessera sanitaria, che contempla la trasmissione dei dati sensibili per poi arrivare anche a tutte le sale Bingo che sono controllate da noi in tempo reale».
Ma tutto questo deve anche fare i conti con quello che il cliente ha già, sottolineamo. «È così, e questo è sentito soprattutto in aziende che hanno un’It molto consolidata, tipo la Pa e le banche, per cui noi da sempre abbiamo avuto a che fare con ambienti dove sono presenti sistemi operativi diversi per cui, giocoforza, abbiamo sviluppato dei connettori che consentono di parlare a chiunque in ogni tipo di protollo. Facciamo, peraltro, parte di tutti i consorzi deputati a definire i vari standard di protocollazione dell’informazione. Per esempio Ncr aveva un problema di compatibilità con Sap per i suoi registratori di cassa, per cui noi abbiamo messo un connettore tra le due applicazioni, risolvendo il problema in modo trasparente per gli utenti. Quindi, quando parliamo di integrazione applicativa, significa entrare in mondi come le banche, le agenzie governative o gli enti, dove c’è una stratificazione applicativa anche preistorica, e dove le nostre interfacce customizzabili e parametrizzabili riescono a far parlare tra loro i vari linguaggi».





