Expo: i tormenti di Letizia Moratti

Cronaca delle ultime vicende fra i rilievi della Corte dei conti, l’attivismo di un ufficiale guastatore e quello di amministratore delegato ancora in pectore

Molte nuvole oscurano il cielo dell’Expo. Tanto che qualcuno inizia a chiedersi se si farà mai l’evento previsto per il 2015. Attorno alla vicenda si intreccia una serie di conflitti che hanno di fatto paralizzato l’attività della società di gestione Expo 2015 in questi dieci mesi.


E a giorni dovrebbero arrivare a Milano gli ispettori del Bie per vedere come procedono i lavori. Agli emissari del Bureau internazional des expositions Letizia Moratti potrà mostrare un piao di accordo con la Regione Emilia-Romagna e il comune di Lodi, la visita del presidente del Togo per uno dei programmi previsti per i Paesi che ci hanno appoggiato, e poco altro.


L’ultima tegola sulla testa del sindaco di Milano è arrivata nel fine settimana quando il Sole 24 ore ha rivelato i giudizi contenuti nella relazione quadrimestrale della Corte dei conti. In sostanza, la Corte esprime forti dubbi sulla copertura di quei 3,2 miliardi di euro che fino a oggi erano considerati sicuri e destinati alle infrastrutture. Non quindi quei 2,3 che mancano, ma quelli che tutti si sentivano già in tasca e pronti da spendere. La copertura dei fondi non andrebbe oltre il 2011 e, visto che una parte di quei soldi grava sulle spalle degli enti locali, la Corte esprime qualche dubbio anche sulla compatibilità di questi oneri con il patto di stabilità che gli enti sono tenuti a rispettare.


E ancora. Chi sono i privati che dovrebbero partecipare al finanziamento delle opere?


I rilievi della Corte arrivano dopo altri giorni di passione per Letizia Moratti che deve fare fronte alla “guerriglia” di Dario Fruscio, ufficialmente presidente dei sindaci della società di gestione e meno ufficialmente ufficiale guastatore per conto di Lega e Tesoro. Secondo Fruscio finché tutti non versano le loro quote nella società Expo 2015 non si può andare avanti e quindi nominare finalmente Paolo Glisenti (che a Tremonti non piace) amministratore delegato della società.

Fra una minaccia di portare i libri in tribunale e riunioni a Roma dove si presenta Gianni Letta ma neanche un funzionario del Tesoro, Letizia Moratti appare sempre più sconsolata. E non basta a migliorare la situazione l’attivismo di Glisenti che sembra abbia già preparato business plan e organigrammi della società. Ma Regione e Provincia si sono arrabbiati. Questo vuole fare tutto da solo, dicono. Non va bene, il lavoro deve essere collegiale.
Nel frattempo nel mondo dell’Ict qualcosa si muove.

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