Presentata l’edizione locale di Smau Business e la ricerca della School of management del Politecnico che descrive una realtà Ict di luci e ombre
E’ stata presentata ieri a Bari l’edizione locale di Smau Business che si svolgerà mercoledì 28 e giovedì 29 gennaio presso la Fiera del Levante. L’evento barese, promosso da Smau e dalla School of management del Politecnico di Milano in collaborazione con Confindustria Bari e Confcommercio Puglia, rappresenta la prima tappa 2009 di Smau Business, il circuito di eventi territoriali dedicato all’Ict e all’innovazione e rivolto in particolare agli imprenditori e ai decisori d’acquisto delle piccole e medie imprese locali.
In occasione della presentazione della manifestazione la School of management del Politecnico ha reso noti i dati dell’indagine condotta su un campione statisticamente significativo di circa 400 imprese della Puglia con un numero di addetti inferiore compreso tra dieci e cinquecento che aveva l’obiettivo di analizzare il livello di maturità infrastrutturale, applicativa e Ict delle imprese pugliesi, analizzare l’utilizzo delle tecnologie Ict e stimare la dimensione del Mercato It,.
Il quadro che emerge dall’analisi mostra una situazione caratterizzata da luci e ombre: da una parte, la percentuale di imprese “Lungimiranti”, che utilizzano un’infrastruttura Ict e un parco applicativo “evoluti”, è in linea con la media delle Pmi italiane; dall’altra, più del 50% delle Pmi della Puglia, in particolare quelle di dimensioni minori, sono ancora “Immature” dal punto di vista dell’utilizzo di tali tecnologie. Focalizzando l’attenzione sulle imprese “Lungimiranti”, emergono alcune “condizioni” comuni favorevoli allo sviluppo dell’innovazione basata sulle Ict: una elevata sensibilità del vertice nell’utilizzo di tali tecnologie, la presenza all’interno dell’impresa di un Pivot Ict, un “innovatore” in grado svolgere un ruolo di collegamento tra il business, la funzione It e i fornitori, e infine la presenza di una direzione It con competenze non solo tecnologiche ma anche gestionali e di business.
I settori in media più “maturi” sono quelli della chimica-gomma-plastica, del metalmeccanico-elettrico e dei servizi finanziari e assicurativi, anche se sono stati individuati casi interessanti di utilizzo delle Ict da parte di imprese che sono state in grado di ritagliarsi nicchie di mercato particolarmente attrattive, all’interno di settori maturi e, talvolta, in crisi.
Al contrario, costruzioni, commercio e trasporti sono quelli caratterizzati da un livello di maturità Ict inferiore, soprattutto a causa del peso rilevante delle imprese di dimensioni minori, in cui l’adozione di tali tecnologie è ancora bassa.
Quali sono le motivazione alla base di tale livello di maturità Ict? Per rispondere a questa domanda è necessario analizzare più nel dettaglio il parco applicativo e l’infrastruttura It delle Pmi pugliesi.
Dall’analisi emerge come una percentuale consistente di imprese (pari al 25%) utilizzi sistemi sviluppati ad hoc “datati” (con un anno medio di adozione che risale al 2000) e quindi poco flessibili rispetto ai cambiamenti che si dovessero rendere necessari.
Al contrario, la percentuale di imprese che ha adottato sistemi gestionali “evoluti” (Erp internazionali, gestionali verticali e gestionali nazionali), caratterizzati da un livello più elevato di flessibilità, risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale (22% rispetto al 29%).
Solo il 14% delle Pmi ha integrato il sistema gestionale attraverso l’utilizzo di applicazioni “evolute” quali, ad esempio, la Business Intelligence, il Crm, le applicazioni Mobile &Wireless, le applicazioni Intranet ed Extranet, ecc. Negli altri casi di adozione si osserva un utilizzo di tali applicazioni confinato ad alcuni ambiti specifici, senza un chiaro progetto di integrazione con il resto del parco applicativo.
In particolare, il 10% delle imprese con un numero di addetti compreso tra 250 e 500 utilizza applicazioni di Business Intelligence, contro una media nazionale superiore al 30%. Le applicazioni Mobile&Wireless più diffuse sono quelle più semplici di Mobile Office, seguite dalle applicazioni di gestione del magazzino e di automazione della forza vendita, in particolare nel commercio e in alcuni comparti del manifatturiero.
Solo nei casi più evoluti, le applicazioni Intranet supportano la gestione documentale e la collaborazione tra i dipendenti. In tutti gli altri casi si limitano a fornire informazioni e servizi generici ai membri dell’organizzazione.
Migliore è la situazione delle Pmi della Puglia, con riferimento all’infrastruttura Ict. Se, da una parte, circa 1 impresa su 4 utilizza un’infrastruttura “Conservativa” (basata su tecnologia proprietaria), coerentemente con la maggiore diffusione di sistemi sviluppati ad hoc che spesso si basano su tali infrastrutture, dall’altra si evidenzia una percentuale contenuta di infrastrutture “Embrionali” e una diffusione di infrastrutture “Evolute” in linea con i dati rilevanti a livello nazionale.
Per quanto riguarda la dimensione complessiva del mercato It della Puglia – calcolato come somma degli acquisti di componenti hardware, di licenze software e di servizi It da parte delle imprese fino a 500 addetti nel corso del 2008 – ammonta a circa 320 milioni di euro, a fronte di una spesa media per addetto pari a circa 460 euro.
Circa il 55% del mercato It è relativo all’acquisto di dispositivi hardware. Il restante 45% fa riferimento all’acquisto di licenze software – relative a tutte le applicazioni pacchettizzate utilizzate nelle imprese – e all’acquisto di servizi It, che possono essere relativi all’infrastruttura It dell’impresa o al parco applicativo.
Le microimprese, con un numero di addetti inferiore a 10, rappresentano la fetta più rilevante del mercato, pari a circa il 55%, mentre rappresentano circa il 95% del totale delle imprese operanti in Puglia. Le imprese con numero di addetti compreso tra 10 e 49 pesano invece circa il 30% del mercato It, mentre il restante 15% è costituito dalle imprese con un numero di addetti compreso tra 50 e 500.





