Di tradizione Ibm, il parco macchine di Mapei è in prevalenza a marchio Lenovo: circa 2.700 pezzi formati da due modelli di portatile (il T61, 14 pollici, e l’X61, 12) e dal desktop M57. «Tra i nostri computer ce ne sono anche di altri fornitori – illu …

Di tradizione Ibm, il parco macchine di Mapei è in prevalenza a marchio Lenovo: circa 2.700 pezzi formati da due modelli di portatile (il T61, 14 pollici, e l’X61, 12) e dal desktop M57. «Tra i nostri computer ce ne sono anche di altri fornitori – illustra Maurizio Casiraghi, corporate Ict manager dell’azienda -, ma Lenovo è una buona marca, con prodotti robusti, adatti alle esigenze d’ufficio. In Italia stiamo concentrando i nostri acquisti su questo brand, all’estero è un po’ più difficile mantenere l’omogeneità. Per questo motivo, stiamo cercando di stabilire un contratto internazionale con un vendor unico, che comprenda anche l’installazione delle macchine. Logicamente abbiamo interpellato Lenovo, ma anche un secondo vendor perché siamo del parere che la competitività faccia bene e ci dia maggiori garanzie di indipendenza, anche se Asa, l’azienda di Novara che ci segue e si occupa dell’assistenza (di tre anni on site, ndr), è affidabile e disponibile. I prezzi stabiliti mensilmente da Lenovo, poi, risultano vantaggiosi».
Poter contare su un fornitore unico a livello globale resta però un obiettivo di Casiraghi che, tuttavia, pensa anche alla possibilità di un “affiancamento”, per una migliore gestione in termini di tecnologie innovative e costi.





