Findomestic: l’It è in calo ma è colpa dei prezzi

Crescono i volumi ma il downpricing penalizza il settore. Bene gli smartphone e le reflex

Salgono i volumi ma cala il valore. Dopo avere chiuso il 2007 con un incremento dei volumi di vendita a prezzi costanti del 12%, l’informatica si avvia a replicare il successo nel 2008. L’Osservatorio Findomestic stima infatti un analogo 12% (a prezzi costanti) per quanto riguarda i volumi di vendita che si trasforma però in un calo del 14% del valore delle vendite a causa del calo dei prezzi.


“Nel 2008 – scrive il rapporto – la crescita della domanda delle famiglie in termini di volumi è stata meno intensa rispetto al segmento business. Il parallelo e persistente fenomeno del downpricing ha anche in questo caso determinato una contrazione del valore della spesa (- 4,8%), tuttavia meno accentuata rispetto a quella degli acquisti effettuate dalla clientela business, consentendo un guadagno di due punti percentuali di quota a valore”.


In flessione, invece, la telefonia già in calo nel 2007. “Nonostante una dinamica dei prezzi meno penalizzante rispetto al 2007, è mancato il contributo positivo dei volumi all’andamento delle vendite, che hanno così sperimentato una contrazione prossima al 6% a valore”.


La diminuzione arriva soprattutto dal consumer, per il quale si stima, dopo il forte incremento del 2007, una decisa frenata degli acquisti che, accompagnata alla dinamica negativa dei prezzi, si è tradotta in una accentuata riduzione del valore della spesa (nell’ordine del 10)%.


Il cellulare monoblocco resta in cima alle preferenze dei consumatori italiani, ma si segnala anche la buona performance degli slider (quelli con la chiusura che scorre, ndr). Per contro, i modelli a conchiglia hanno ridotto notevolmente la loro quota di mercato e il mancato sviluppo dei videofonini ha penalizzato notevolmente il segmento dei girevoli.


Ottima viene definita la performance degli smartphone che stanno conquistando rapidamente i consumatori italiani grazie alla continua riduzione dei prezzi e alla intuitività e facilità d’uso.


Le previsioni per il 2009 indicano un leggero miglioramento del mercato della telefonia grazie a una dinamica dei prezzi sempre negativa ma in decelerazione rispetto all’ultimo biennio.


L’aumento dei volumi di vendita complessivi non sarà tuttavia sufficiente a compensare la riduzione dei prezzi medi, che si tradurrà in un’ulteriore flessione del fatturato (-6,3%).


Le difficoltà delle famiglie faranno il resto portando a una ulteriore contrazione della spesa un’ulteriore contrazione della spesa che Findomestic stima fino al 50% “del mercato totale entro la fine dell’orizzonte di analisi”.


Per la fotografia la crescita a valore nel 2008 la crescita è stata superiore al 6%, in linea con la dinamica registrata l’anno precedente. In termini di volumi l’espansione del mercato è stata meno sostenuta rispetto al 2007, seppure acora positiva (+12%), a fronte di una dinamica dei prezzi in ulteriore calo (-5%). L’aumento dei volumi delle vendite di fotocamere digitali ha riguardato sia il segmento delle compatte che quello delle reflex, ma solo a quest’ultime va attribuito il maggiore contributo alla crescita dei fatturati.


Se infatti per le fotocamere compatte si segnala un trend fortemente negativo del prezzo medio, per le reflex il fenomeno di erosione dei prezzi è stato decisamente meno intenso. La risposta positiva dei consumatori italiani al miglioramento qualitativo dell’offerta ha sostanzialmente premiato i produttori di questo che, rinnovando la gamma dei prodotti, hanno potuto mantenere prezzi molto elevati.


Il canale distributivo nel quale le vendite di reflex hanno registrato l’incremento più significativo è quello degli specialisti foto.


Nel 2009 si prevede che il mercato della fotografia continui a mostrare tassi di crescita superiori a quelli medi dei consumi delle famiglie, anche se in decelerazione rispetto all’ultimo biennio. Nonostante una fisiologica decelerazione nei volumi delle vendite si prevede un aumento a valore del mercato vicino al 4%, anche grazie a una dinamica dei prezzi, sebbene ancora decrescente, meno penalizzante rispetto al passato.

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