Idc ha elaborato una tassonomia dei software per l’analisi del business, da cui si evince una ripartizione tra gli strumenti specifici di gestione delle performance e i tool applicativi. Da una base comune incentrata su piattaforme di data warehouse si …
Idc ha elaborato una tassonomia dei software per l’analisi del business, da cui si evince una ripartizione tra gli strumenti specifici di gestione delle performance e i tool applicativi. Da una base comune incentrata su piattaforme di data warehouse si aprono diversi canali di sviluppo, che vedono coesistere applicazioni di financial performance e strategy management (budgeting, planning, consolidation, profitability, scorecard e via dicendo); applicazioni di Crm analitico (sale, customer service, contact center, marketing, Web site analytic, ottimizzazione dei prezzi); applicazioni a supporto della supply chain e analisi delle operazioni di servizio; applicazioni per l’analisi della forza lavoro. Questo corollario di strumenti si completa con un ventaglio di tool di query, reporting e analisi, che arrivano ai livelli più avanzati: dal data mining alla georeferenziazione.
«Sul mercato italiano, la movimentazione generata da questa tipologia d’offerta ha registrato una lievitazione significativa dal 2006 al 2008 – sottolinea Fabio Rizzotto, research manager di Idc Italia -. Le stime, che includono il valore delle licenze software e i ritorni grazie alle attività di manutenzione, parlano di 153 milioni nel 2006, diventati 166 nel 2007, arrivando a 182 quest’anno».
Il mercato continua ad arricchire il ventaglio dell’offerta: agli spread sheet si affiancano strumenti di reporting della produzione, analisi e query ad hoc, applicazioni pacchettizzate per l’analisi finanziaria, text e data mining, monitoraggio delle attività di business, strumenti per la realizzazione di cruscotti, applicazioni pacchettizzate di Crm analitico, ma anche diversi strumenti Olap e per l’analisi multidimensionale dei dati.





