Una spinta alla diffusione in corsia della tecnologia d’identificazione a radio frequenza arriva da sicurezza dei pazienti, fatturazione automatica e controllo dei farmaci
Novembre 2008
È il settore sanitario quello che rivela in modo più lampante quanto l’Rfid garantisca un elevato ritorno degli investimenti. Secondo Mark Roberti, direttore di Rfid Journal, spetta al comparto medicale il merito di avere rivelato nel 2007 quanto l’identificazione a onde radio possa definirsi elemento strategico nella migliore definizione della catena di processo. Innanzitutto per la sicurezza dei pazienti. Ospedali e cliniche, proprio per le loro finalità, devono contare su un solido presidio e un costante monitoraggio interno. Un ambito, questo, dove l’Rfid è in grado di fornire da subito un Roi elevato.
Da tale punto di vista, infatti, i badge taggati o i braccialetti con etichetta a 13,56 MHz da mettere al polso rappresentano la risorsa più significativa per consentire al personale sanitario di avere tutto sotto controllo e di somministrare le posologie corrette al momento opportuno. Risparmiando, al contempo, tempo prezioso da dedicare ad altre attività. L’Rfid è, poi, in grado di innescare benefici per quanto riguarda la fatturazione automatica.
Un problema di molti ospedali è, infatti, poter contare su un sicuro sistema di tariffazione per i pazienti in merito alle procedure svolte e ai dispositivi usati. Grazie alla tracciabilità di numerose apparecchiature buona parte di queste incombenze sono adesso all’insegna della trasparenza più assoluta. L’Rfid permette, inoltre, il monitoraggio dei dispositivi.
Un bisturi riutilizzato senza sterilizzazione può infettare un paziente anche in modo mortale. Taggare le apparecchiature significa avere una loro completa tracciabilità e, quindi, conoscere il loro livello di pulizia. Evitando, pertanto, ogni sorta di incidente.
Le soluzioni di identificazione a onde radio permettono, infine, il controllo sui farmaci. Nelle strutture sanitarie spesso i medicinali sono oggetto di furti per il loro elevato valore economico. Un sistema di monitoraggio Rfid può contenere questo rischio e limitare i danni.
Nessuno di questi singoli aspetti, afferma Roberti, fornisce di per sé un Roi immediato. Ma se gli ospedali decidessero di assumere una piattaforma Rfid generalizzata, il ritorno sugli investimenti sarebbe indiscutibile. Il modo migliore per procedere è cominciare con l’adozione di sistemi standardizzati, pianificarli con anticipo e, magari, ragionare secondo un’ottica di ottimizzazione delle risorse (per esempio usando uno stesso lettore in ambiti di tracciabilità diversi: dalle grandi apparecchiature alle scatole di Aspirina)





