Risparmiare con l’It. La via di Sap

In momenti di crisi, invece di tagliare sul budget dei sistemi informativi, la società consiglia una serie di mosse da fare per ottenere significativi ritorni economici

Il palcoscenico del Sap World Tour 08 (tenutosi a Milano), ha offerto ad Augusto Abbarchi, amministratore delegato della filiale italiana, l’occasione di delineare i punti chiave attorno ai quali ruota la strategia della società, che peraltro nel nostro paese va decisamente bene, in quanto nel 2008 il fatturato dovrebbe crescere a due cifre, contrariamente alla corporate che sta accusando un calo.

«Oggi ci troviamo in una situazione di notevole incertezza e imprevedibilità – afferma Abbarchi – per cui pur disponendo di tool di Bi, di valutazione della domanda e di analisi dei trend in atto, rimane difficile prevedere l’evoluzione del mercato. In certi momenti questa incertezza mi sembra esasperata, perché fa comodo a tanti dire che il mercato è difficile, in quanto dietro a questa situazione adesso ci sono anche tante aziende che nascondono problemi interni di gestione. Tuttavia, i cambiamenti sono molto rapidi, soprattutto se si pensa alla fluttuazione dei cambi, ai prezzi delle materie prime, alla variabilità della domanda, per cui è effettivamente difficile mettere a punto un modello su cui poi impostare una strategia aziendale. In questo momento come Sap vogliamo cercare di supportare al meglio i clienti, per cui offriamo delle possibilità a breve termine, e forse non così eccezionali come potrebbe essere rivoluzionare completamente il sistema informativo per ridisegnarlo da zero, ma che si adattano meglio, secondo noi, al momento che stiamo vivendo».

Tipicamente in tempi di crisi, l’It è uno dei centri di costo su cui il top management agisce per risparmiare. Oggi, tuttavia, rispetto a qualche anno fa, l’It è talmente compenetrata con il business, che c’è la consapevolezza che eventuali tagli bloccherebbero importanti processi.

Per cui, secondo Abbarchi, l’impatto sul risultato operativo di un taglio del budget It rischia di essere inferiore rispetto all’impatto che si può avere con investimenti piuttosto contenuti, ma che vanno a incidere su altri processi dell’azienda.

Da un rapporto McKinsey, emerge che le soluzioni di supporto decisionale per il sistema commerciale sono tipicamente aree nelle quali si possono ottenere degli interessanti ritorni, e lo stesso vale per l’ottimizzazione della supply chain, per cui si può avere una riduzione di perdita di fatturato grazie, per esempio, a una migliore gestione degli sconti dei prezzi: questi interventi come ordine di grandezza possono avere un impatto sul risultato operativo dell’azienda, che può essere fino a dieci volte quello che si ottiene con il taglio dei costi dell’It.

«Ma anche intervenendo sulla riduzione delle spese It ci sono degli elementi molto interessanti da valutare – sottolinea il manager -. Uno, per esempio, riguarda il consolidamento. Grazie alla nostra versione Sap Erp 6.0 abbiamo allargato tantissimo lo spettro di operazioni e processi che possono essere eseguiti all’interno dell’Erp rispetto a quello che poteva fare R3. Oggi, con una migrazione a Erp 6.0 possiamo riportare dentro al nucleo centrale del sistema informativo tante operazioni che erano state eseguite esternamente. E questo consolidamento può portare reali risparmi in termini di costo totale di mantenimento del sistema informativo aziendale e quindi è un qualche cosa che vale la pena affrontare. Fra l’altro, questa è una mossa che in Italia hanno fatto 560 clienti, per cui la risposta del mercato a questa proposta è stata molto positiva».

Un altro tema proposto da Abbarchi in ottica contenimento costi è la manutenzione dei sistemi informativi. «Abbiamo modificato completamente la nostra offerta: la manutenzione del software, che era fatta di release aggiuntive e di interventi per mettere a posto dei bug che il software poteva avere, è stata totalmente superata dal concetto di Enterprise Support, che è una manutenzione proattiva, dove i nostri esperti, forti dell’esperienza accumulata, monitorano l’andamento del sistema informativo del cliente e intervengono in modo preventivo per evitare che si verifichino dei problemi. Ci prendiamo la responsabilità, per esempio, di un downtime, di andare a trovare dove c’è l’errore, sia all’interno di un nostro software sia all’interno di personalizzazioni o di software di altri player che compongono il parco informativo dell’azienda coinvolta. Abbiamo, poi, aggiunto anche altri servizi, come i Service level agreement sui tempi di risposta in caso di downtime, che sono diversi a seconda della gravità, ma che vuol dire reagire in pochi minuti e risolvere il problema in poche ore, in caso di fermo. Nella nostra visione, anche questo approccio riduce notevolmente i costi di manutenzione».

E ancora, con il Sap Crm 7.0, grazie al completo rinnovo dell’architettura del prodotto e dell’interfaccia, è possibile fare progetti molto veloci: restringendo l’ambito in maniera sufficientemente intelligente si possono fare progetti in poche settimane e portare, per esempio, sotto controllo la forza vendita e il modo in cui opera sui clienti. L’impatto concreto che questa operazione può avere sul conto economico è facilmente misurabile.

Nell’ambito della supply chain, oggi Sap propone Perfect Plan, un manufacturig execution system, che spinge l’integrazione verso il basso, verso l’automazione di fabbrica: portando, quindi, valore alla catena logistica all’interno delle operazioni produttive offre una possibilità di recupero e di impatto sui risultati operativi, con tempi di progetto contenuti.

«Oggi andare a collezionare tutti i dati, che offrono una visione il più possibile olistica del controllo della spesa, consente di fare degli interventi più efficaci, minimizzando l’impatto negativo che inevitabilmente un controllo dei costi può avere – osserva Abbarchi -. Per questo abbiamo una suite che si chiama Spend Analytics, che riesce a pescare dati da tutti i sistemi, metterli insieme e offrire una vasta serie di feature in modo da guidare le operazioni. Anche qui i tempi di realizzazione sono da 60 a 120 giorni».

Infine Business Planning and Consolidation, una suite che nasce dall’acquisizione di OutlookSoft e Business Object e dalle soluzioni che Sap aveva già in quest’area, aiuta le aziende a ripianificare in maniera rapida «perché i tempi di reazione sono importanti e questa capacità può portare notevoli benefici, anche sul conto economico dell’azienda, in quanto si minimizzano le potenzialità di errore di fatturato o gli extracosti che derivano da una pianificazione che può diventare vecchia al sopraggiungere di elementi nuovi».

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