Carrellata sui provvedimenti a favore delle imprese per contrastare una possibile stretta sul credito. Veneto e Provincia di Trento
“Per il momento non ci sono segnali di elementi restrittivi nell’erogazione del credito”. Lo ha detto il presidente dell’Isae, Alberto Majocchi, a margine della presentazione del Rapporto ‘Congiuntura Mezzogiorno’ nella sede romana dell’Istituto.
“Non c’è nessun segno in Italia di credit crunch”. Lo afferma Pietro Modiano, direttore generale di IntesaSanpaolo, a margine del forum della piccola industria a Bologna, precisando che “c’è ovviamente da parte delle banche e delle imprese la preoccupazione di gestire una situazione che vedrà aumentare i rischi per tutti, incluse le banche, ma non c’è nessun segno oggettivo di rallentamento del flusso di credito”.
Nonostante prima Libero e poi gli altri quotidiani abbiano segnalato le prime strette sul fronte del credito alle aziende, Majocchi e Modiano dicono che per il momento non c’è nulla da temere. A scanso di equivoci, però, le Regioni, e nel caso del Trentino-Alto Adige la Provincia, hanno iniziato a prendere delle misure anti-crisi per sostenere le imprese.
Le prime a muoversi sono state il Veneto e la Provincia autonoma di Trento.
In Veneto sono già stati stanziati 3,6 milioni di euro per un fondo di garanzia dei Confidi che sarà operativo a metà novembre. In previsione c’è anche l’intenzione di attingere 35 milioni dai fondi europei.
A Trento è stato disposto un aumento di capitale di cinque milioni di euro della Cassa del Trentino che torna sotto il controllo della Provincia. La Cassa darà cinquanta milioni al Mediocredito per ulteriori interventi a favore delle imprese. Previsti altri 140 milioni per regolarizzare la gestione finanziaria di imprese ed enti.
A seguire le altre Regioni.





