All’interno dell’Università del Salento, con sede a Lecce, la Scuola Superiore Isufi inserisce giovani talenti italiani e stranieri in percorsi di alta formazione pre e post laurea. Vero e proprio incubatore euro-mediterraneo, con ramificazioni in Nord …
All’interno dell’Università del Salento, con sede a Lecce, la Scuola Superiore Isufi inserisce giovani talenti italiani e stranieri in percorsi di alta formazione pre e post laurea. Vero e proprio incubatore euro-mediterraneo, con ramificazioni in Nord Africa, lo scorso anno l’istituto (composto da quattro settori indipendenti tra loro) ha deciso di dedicare un nuovo edificio alla sede del dipartimento di e-Business Management.
«La costruzione del palazzo all’interno del campus è andata di pari passo con la realizzazione dell’infrastruttura di rete – ha spiegato Cosimo Franza, It manager della sezione di e-Business Management -, che per noi ha estrema rilevanza dal punto di vista del coordinamento delle informazioni. Le esigenze erano quelle di un wireless pervasivo, di un’elevata quantità di banda e di stringenti politiche di sicurezza». Per la creazione di una piattaforma su cui poggiare i servizi destinati a studenti e personale, dunque, è stato deciso di adottare apparati Cisco (utilizzati già per altri progetti) e, dopo aver stabilito i primi contatti con il vendor, che ha fornito un supporto consulenziale, è stata indetta una gara pubblica per la scelta del system integrator, basata per il 30% sugli aspetti economici e per il 70% sulle caratteristiche tecniche.
«Avevamo bisogno di una soluzione flessibile che permettesse di gestire agevolmente utenze eterogenee, consentisse il controllo degli accessi ai dati, fosse interoperabile con quella preesistente, basata su open source, e potesse essere facilmente gestibile dal team interno per amministrare e migrare gli utenti al nuovo sistema – ha continuato Franza -. Serviva dunque un partner che ci desse garanzie su vari livelli, anche sulla capacità di trasferire know how al nostro team di supporto interno, composto da 5 persone».
Ad aggiudicarsi il bando è stata Dimension Data. «L’impostazione originaria prevedeva diversi laboratori sparsi nel campus, collegati attraverso un cablaggio ad hoc di fibra ottica – ha proseguito -. Centro stella e firewall rendevano autonoma la nostra rete». Il nuovo progetto, invece, intendeva fornire connettività a tutti gli ambienti, gestendo in modo centralizzato gli access point, grazie a un wireless Lan controller, e garantendo performance e sicurezza, con moduli di intrusion prevention e detection. L’attività dell’istituto, infatti, è gestita e supportata da un’infrastruttura tecnologica complessa, costituita da una server farm in cui sono installate le piattaforme hardware e software (sviluppate internamente) il multimedia lab e un sottosistema di network security. «Il sistema di Network admission control – ha detto ancora Franza – gestisce le utenze in maniera indipendente e dinamica, validando gli accessi alla rete in funzione dei propri privilegi e caratteristiche». Anche la mappatura di gruppi di utenti che afferiscono all’incubatore euro-mediterraneo è ora possibile.
«A distanza di qualche mese dal completamento del progetto, posso dirmi abbastanza soddisfatto di quanto realizzato, sia da un punto di vista tecnico che di interazione con il system integrator che ci ha seguito e, con preziosi consigli, aiutato a migliorare ulteriormente la nostra infrastruttura rispetto a quanto stabilito nella gara».
In parallelo la sezione di e-Business Management dell’Isufi ha portato avanti la gestione della sala server, in collaborazione con Apc e un suo partner. «Abbiamo seguito due grossi bandi in contemporanea – ha puntualizzato il manager -. Ora disponiamo di vari armadi rack che ospiteranno i server, l’unità di condizionamento ridondata, quella di batterie e quella di potenza. Il sistema è modulare e integrato. I server erogano i servizi interni e quelli legati alle piattaforme sviluppate nei progetti di ricerca, tutti realizzati al 90% con software open source. In totale, contiamo 60 server, molti dei quali virtualizzati».





