Mentre l’adozione dell’agentic AI e del cloud computing accelera in modo trasversale nei settori industriali, la questione non è più se innovare, ma come farlo senza esporre l’organizzazione a nuovi rischi sistemici. È in questo contesto che Palo Alto Networks e Google Cloud hanno annunciato un’estensione profonda e strutturale della loro partnership strategica, con l’obiettivo dichiarato di rendere la sicurezza un elemento nativo dello sviluppo e dell’operatività delle soluzioni cloud e AI.
L’accordo combina le capacità infrastrutturali e di intelligenza artificiale di Google Cloud con Prisma AIRS, la piattaforma di sicurezza AI di Palo Alto Networks, per costruire una base fidata su cui sviluppare e distribuire applicazioni di nuova generazione. Non si tratta di un semplice accordo commerciale, ma di un allineamento tecnologico pensato per proteggere la prossima evoluzione del business digitale.
Il contesto: cloud e AI sotto attacco
I numeri fotografano una situazione senza ambiguità. Secondo il recente “State of Cloud Security Report” di Palo Alto Networks, il 99% delle organizzazioni intervistate ha subito almeno un attacco alla propria infrastruttura di AI nell’ultimo anno. Parallelamente, l’uso dell’infrastruttura cloud per supportare nuove applicazioni e servizi basati su AI è cresciuto in modo drastico, ampliando la superficie di attacco e aumentando la complessità operativa.
L’estensione della partnership mira a rispondere direttamente a questo scenario, integrando la sicurezza in ogni livello dell’infrastruttura ibrida e multi-cloud, lungo l’intero ciclo di vita applicativo e su ogni endpoint. L’obiettivo è consentire alle aziende di sfruttare l’AI più avanzata senza compromettere proprietà intellettuale, dati e continuità operativa.
Sicurezza AI end-to-end, dal codice al runtime
Uno dei pilastri dell’accordo riguarda la protezione completa dei workload e dei dati AI in produzione su Google Cloud, inclusi ambienti come Vertex AI e Agent Engine. Prisma AIRS consente di estendere la sicurezza anche agli strumenti di sviluppo, come l’Agent Development Kit, creando una base sicura per la progettazione di applicazioni AI e sistemi autonomi.
La piattaforma copre visibilità e postura di sicurezza, difesa in tempo reale dei runtime, protezione degli agenti AI, attività di red teaming proattivo e scansione delle vulnerabilità dei modelli. Il messaggio è chiaro: la sicurezza non è un controllo a valle, ma una componente strutturale del processo di sviluppo.
Firewall di nuova generazione e policy coerenti nel multi-cloud
La collaborazione si estende anche alla protezione dell’infrastruttura di rete. I firewall software VM-Series di Palo Alto Networks, progettati per ambienti cloud pubblici, privati e ibridi, vengono integrati in modo più profondo con Google Cloud. Questo consente alle aziende di mantenere policy di sicurezza coerenti, applicare ispezione approfondita del traffico e prevenzione delle minacce, accelerando al tempo stesso l’adozione del cloud.
In uno scenario in cui le architetture multi-cloud sono la norma e non più l’eccezione, la capacità di governare la sicurezza in modo uniforme diventa un fattore critico di efficienza e di riduzione del rischio.
SASE e accesso sicuro ai servizi AI
Un ulteriore tassello riguarda la piattaforma SASE basata su AI di Palo Alto Networks. Prisma SASE e Prisma Access vengono eseguite sulla rete Google, migliorando l’esperienza degli utenti che accedono ad applicazioni cloud e servizi AI ospitati su Google Cloud.
L’integrazione con Google Cloud Interconnect consente inoltre di collegare infrastrutture WAN distribuite su più cloud e applicazioni, mantenendo policy di sicurezza coerenti e riducendo la frammentazione operativa che spesso rallenta i team IT e di sicurezza.
Un’esperienza di sicurezza unificata e pre-integrata
Uno degli elementi distintivi dell’accordo è l’approccio all’esperienza del cliente. Le soluzioni sono progettate e pre-approvate per funzionare insieme, eliminando attriti di integrazione e complessità operative. Questo consente implementazioni più rapide, una gestione più semplice della conformità e una visione unificata della sicurezza su ambienti ibridi e multi-cloud.
“Ogni consiglio di amministrazione si chiede come sfruttare la potenza dell’AI senza esporre l’azienda a nuove minacce. La nostra partnership risponde a questa domanda. Stiamo rimuovendo l’attrito tra sicurezza e sviluppo, fornendo una piattaforma unificata in cui la protezione più avanzata sia semplicemente parte nativa della costruzione del futuro. Insieme a Google, stiamo integrando profondamente la nostra sicurezza basata su AI nel tessuto di Google Cloud, trasformando la piattaforma stessa in un sistema di difesa proattivo,” sottolinea BJ Jenkins, President, Palo Alto Networks.
“Le aziende si rivolgono sempre più a Google Cloud e Palo Alto Networks per proteggere applicazioni e dati, insieme e in modo trasparente. Questa ultima estensione della nostra partnership garantirà che i nostri clienti congiunti abbiano accesso alle soluzioni adeguate a salvaguardare la loro infrastruttura AI più critica e sviluppare nuovi agenti AI con una sicurezza già inizialmente integrata,” evidenzia Matt Renner, President e Chief Revenue Officer, Google Cloud.
Oltre l’integrazione: una collaborazione miliardaria sull’AI
La partnership si inserisce in un rapporto già consolidato, che include oltre 75 integrazioni congiunte e 2 miliardi di dollari di vendite tramite Google Cloud Marketplace. Palo Alto Networks ha inoltre annunciato un nuovo accordo plurimiliardario per migrare carichi di lavoro interni strategici sull’infrastruttura AI di Google Cloud.
Parallelamente, l’azienda sta adottando Vertex AI e i modelli LLM Gemini per alimentare i propri copilot, rafforzando ulteriormente la collaborazione ingegneristica. Il risultato è un ecosistema in cui le soluzioni di sicurezza sono ottimizzate nativamente per prestazioni, scalabilità e affidabilità, riducendo la distanza tra piattaforma cloud e sistema di difesa.
In sintesi, l’accordo tra Palo Alto Networks e Google Cloud segna un passaggio netto: la sicurezza dell’AI non è più un layer aggiuntivo, ma un attributo intrinseco dell’infrastruttura cloud su cui si costruisce il futuro digitale.






