L’Europa sta ridefinendo il concetto di sovranità digitale, e Microsoft rilancia con una strategia che integra cloud, intelligenza artificiale e controllo locale dei dati. Il nuovo capitolo della Microsoft Sovereign Cloud segna un passo decisivo verso un modello in cui le organizzazioni possono sfruttare la potenza del cloud pubblico mantenendo piena governance su dati, infrastrutture e operazioni.
Come spiega Douglas Phillips, President & Chief Technology Officer di Microsoft Specialized Clouds, la priorità è chiara: trasformare il cloud in uno strumento conforme alle normative locali e alle esigenze di resilienza, sicurezza e autonomia dei Paesi e delle imprese. È una risposta diretta alla crescente richiesta di sovranità, che in Europa si traduce nella necessità di mantenere i dati entro i confini dell’Unione e di garantire trasparenza sui processi di trattamento.
L’evoluzione del Microsoft Sovereign Cloud
L’iniziativa, presentata da Satya Nadella nel giugno 2025, entra ora in una nuova fase con un’ondata di aggiornamenti che rafforzano la Microsoft Sovereign Public Cloud e la Sovereign Private Cloud. L’obiettivo è estendere i controlli di sovranità digitale introducendo funzionalità avanzate di AI e scalabilità, sostenute da un ecosistema di partner locali specializzati.
Tra le novità principali rientrano l’elaborazione completa dei dati AI all’interno dell’EU Data Boundary, l’espansione del servizio Microsoft 365 Copilot con elaborazione in-country in 15 Paesi, e la disponibilità generale di Microsoft 365 Local, che consente di eseguire i principali workload produttivi direttamente in ambienti cloud locali. A queste si aggiungono l’ampliamento delle Sovereign Landing Zones di Azure e la compatibilità con GPU NVIDIA di ultima generazione per l’esecuzione di modelli AI avanzati.
Sovranità digitale e infrastruttura europea
Microsoft ha istituito un board europeo indipendente, composto esclusivamente da cittadini UE, per la supervisione delle attività dei datacenter sul territorio, rafforzando il controllo locale sulle operazioni. Parallelamente, sono state annunciate nuove aperture di data center in Austria e Belgio, con l’obiettivo di aumentare la capacità e ridurre la latenza dei servizi.
Nel quadro della sovranità digitale, l’azienda ha anche incorporato impegni di resilienza digitale nei contratti con i governi europei, potenziato la sicurezza con programmi di formazione e intelligence basati su AI e promosso investimenti open source per favorire un accesso responsabile ai modelli generativi. L’intento è duplice: garantire autonomia tecnologica e stimolare l’innovazione europea nell’intelligenza artificiale.
Sovereign Landing Zone e controllo operativo
La nuova Sovereign Landing Zone (SLZ) nasce come fondazione architetturale per le organizzazioni che devono implementare controlli di sovranità nel cloud pubblico Azure. Basata sul collaudato framework dell’Azure Landing Zone, la SLZ semplifica la gestione delle policy e accelera la conformità con le normative regionali, permettendo una distribuzione più rapida e sicura delle risorse.
In prospettiva, l’ampliamento delle definizioni di policy e delle iniziative preconfigurate permetterà ai clienti di ottenere controlli di sovranità “out-of-the-box”, riducendo i tempi di deployment e il rischio operativo.
Sovereign Private Cloud e AI in ambienti locali
Il cuore della nuova offerta privata è Azure Local, ora potenziato per supportare centinaia di server fisici, Storage Area Network (SAN) esterne e GPU NVIDIA RTX Pro 6000 Blackwell Server Edition, progettate per carichi AI ad alte prestazioni. Questa architettura consente di eseguire migliaia di modelli come GPT-OSS, DeepSeek-V3, Mistral NeMo e Llama 4 Maverick all’interno di ambienti completamente sovrani, mantenendo governance e protezione dei dati sensibili.
Con la disponibilità di Microsoft 365 Local, le organizzazioni possono ora ospitare Exchange, SharePoint e Skype for Business direttamente su Azure Local, in modalità connessa o, dal 2026, completamente disconnessa. È una risposta alle esigenze di governi e settori regolamentati che richiedono isolamento totale e controllo end-to-end delle informazioni.
Partner e nuove specializzazioni per la sovranità digitale
Microsoft introduce inoltre la Digital Sovereignty Specialization, una nuova certificazione per i partner del programma AI Cloud Partner, che riconosce la competenza nella realizzazione di soluzioni cloud sicure, conformi e sovrane. I partner certificati potranno distinguersi nel mercato con un badge dedicato e accesso prioritario alle opportunità legate al Sovereign Cloud.
A livello nazionale, prosegue lo sviluppo delle National Partner Clouds, come Delos Cloud in Germania e Bleu in Francia, progettate rispettivamente per soddisfare i requisiti BSI e SecNumCloud. Entrambe offriranno anche l’integrazione con RISE with SAP, estendendo la sovranità al cuore dei sistemi ERP pubblici e privati.
Verso un cloud europeo più autonomo e trasparente
La roadmap del Microsoft Sovereign Cloud prevede ulteriori innovazioni: il Data Guardian, che permetterà di monitorare in tempo reale gli accessi remoti ai sistemi europei, e nuovi controlli di modifica configurabili per garantire la tracciabilità totale delle operazioni tra cloud e edge.
Come evidenziato da Microsoft, la sfida dei prossimi anni sarà conciliare l’espansione dell’AI generativa con il rispetto delle normative sulla privacy e la sovranità dei dati, trasformando il cloud in un’infrastruttura realmente europea: sicura, trasparente e controllata localmente.






