Oracle accelera l’era dell’intelligenza artificiale con una nuova piattaforma dati e un ecosistema cloud integrato

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Oracle ha scelto l’evento AI World 2025 per presentare una serie di novità che ridefiniscono la gestione dei dati e l’adozione dell’intelligenza artificiale su scala enterprise. L’obiettivo è chiaro: portare l’AI dentro l’infrastruttura dei dati e non più ai margini, trasformando il database e il cloud in motori intelligenti capaci di generare valore misurabile.

Una piattaforma unificata per i dati e l’AI

Con la nuova Oracle AI Data Platform, l’azienda introduce una piattaforma completa che collega in modo sicuro i modelli generativi con i dati e le applicazioni aziendali. La soluzione automatizza l’acquisizione, l’arricchimento semantico e l’indicizzazione vettoriale, consentendo di passare rapidamente dai dati grezzi a soluzioni AI pronte per la produzione. L’integrazione con Oracle Cloud Infrastructure, Autonomous AI Database e OCI Generative AI permette di sviluppare applicazioni autonome e di ottenere insight in tempo reale. Le infrastrutture NVIDIA assicurano l’uso di GPU di ultima generazione, portando prestazioni elevate e maggiore produttività.

Il vantaggio principale è la semplificazione: una sola piattaforma per sviluppatori e data team, con la promessa di ridurre tempi e complessità. Resta però il nodo del possibile lock-in, poiché l’apertura ai formati standard non elimina del tutto la dipendenza dallo stack Oracle.

Oracle Acceleron e la nuova rete cloud

La società ha presentato anche le nuove funzionalità di rete integrate nella suite Oracle Acceleron, parte dell’architettura OCI. Il sistema sfrutta percorsi diretti, fabric di rete dedicati e schede di rete convergenti per ridurre la latenza e aumentare la prevedibilità del traffico dati. Il routing zero-trust e la progettazione multi-planare migliorano sicurezza e resilienza, mentre l’approccio software-defined semplifica la gestione di infrastrutture complesse.

Oracle promette un salto di qualità nella velocità di trasferimento e nell’efficienza operativa. Tuttavia, resta da verificare quanto queste prestazioni potranno essere mantenute in ambienti multicloud e su larga scala.

OCI Zettascale10: il supercomputer AI nel cloud

La piattaforma OCI Zettascale10 rappresenta la nuova frontiera dell’elaborazione AI. Si tratta del più grande supercomputer disponibile nel cloud, con prestazioni di picco che raggiungono i 16 zettaFLOPS e capacità multi-gigawatt. L’infrastruttura collega centinaia di migliaia di GPU NVIDIA distribuite su più data center, con una latenza estremamente ridotta tra GPU e GPU.

Basato sull’architettura Acceleron RoCE, Zettascale10 costituisce il cuore del progetto Stargate sviluppato con OpenAI ad Abilene, in Texas. L’obiettivo è offrire una scalabilità senza precedenti per carichi di lavoro AI di dimensioni planetarie. L’impatto energetico e la complessità operativa restano, tuttavia, le principali incognite di un’infrastruttura di questa portata.

Multicloud Universal Credits: licenze unificate tra i cloud

Con i nuovi Multicloud Universal Credits, Oracle introduce un modello di consumo trasversale che consente di utilizzare servizi Oracle Database e OCI sulla piattaforma cloud preferita, sia essa AWS, Azure, Google Cloud o OCI. I clienti possono così unificare contratti e condizioni d’uso, semplificando acquisti e gestione. È una strategia che punta a favorire la flessibilità, ma che lascia aperta la questione della reale interoperabilità tecnica tra ambienti diversi.

Oracle e AMD insieme per la nuova generazione di AI

Oracle e AMD hanno annunciato l’estensione della loro partnership con il lancio, previsto per il 2026, del primo supercluster AI pubblico basato su 50.000 GPU AMD Instinct MI450 Series. L’accordo amplia la collaborazione già in corso, che aveva portato le GPU MI300X su OCI, e prevede ulteriori evoluzioni con la prossima serie MI355X. L’obiettivo è offrire alternative concrete alle architetture NVIDIA e diversificare la base hardware del cloud Oracle, pur restando da verificare la maturità dell’ecosistema software su larga scala.

Oracle AI Database 26ai: l’AI al cuore del dato

Con il lancio del Database 26ai, Oracle integra l’intelligenza artificiale direttamente nel motore del suo database di punta. L’AI diventa così una componente nativa dell’architettura, capace di gestire in modo intelligente tutti i tipi di dati e carichi di lavoro, sia on-premise sia in ambienti multicloud. Il nuovo Autonomous AI Lakehouse supporta il formato open Apache Iceberg e consente di unificare i dati operazionali e analitici in un unico ambiente coerente. L’intento è creare un database capace non solo di archiviare, ma anche di comprendere e relazionare i dati.

Oracle Autonomous AI Lakehouse: interoperabilità senza vincoli

Oracle amplia il concetto di lakehouse con una piattaforma dati aperta e interoperabile, combinando Autonomous AI Database e standard Apache Iceberg. Nasce così l’Autonomous AI Lakehouse, disponibile su OCI, AWS, Azure, Google Cloud ed Exadata Cloud@Customer. La novità più interessante è l’AI Database Catalog, un sistema che unifica metadati provenienti da diversi ambienti e semplifica l’accesso alle informazioni in contesti multicloud complessi. È un passo importante verso un modello realmente aperto, in cui i dati non restano confinati nei silos proprietari.

Cloud distribuito e sovrano con OCI Dedicated Region25

Oracle propone anche la nuova OCI Dedicated Region25, una versione compatta della propria infrastruttura cloud, capace di offrire oltre 200 servizi AI e cloud direttamente nei data center dei clienti. Con un ingombro minimo di tre rack, la soluzione consente a enti pubblici e aziende regolamentate di implementare un cloud sovrano senza rinunciare ai benefici del modello pubblico. È un approccio che porta il cloud “in casa”, mantenendo però lo stesso livello di servizio e sicurezza.

L’intelligenza artificiale nelle applicazioni Oracle

L’AI entra anche nel cuore delle suite applicative con l’introduzione di un Assistente AI integrato in Oracle Analytics Cloud e nuovi strumenti basati sull’intelligenza artificiale per la suite Oracle Fusion Data Intelligence. Gli utenti potranno interrogare i dati in linguaggio naturale, accedere a insight predittivi e sfruttare funzioni di automazione in Oracle ERP, EPM, HCM e CX. L’obiettivo è democratizzare l’uso dell’AI nelle decisioni operative quotidiane, portandola fuori dai laboratori dei data scientist.

Oracle AI Factory: percorsi strutturati per l’adozione dell’AI

Con la nuova Oracle AI Factory, l’azienda introduce un programma di supporto e consulenza dedicato a clienti e partner, pensato per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale. L’iniziativa fornisce percorsi strutturati, metodologie e strumenti concreti per passare rapidamente dal proof-of-concept alla produzione. È un approccio che accompagna la trasformazione digitale delle imprese, combinando servizi tecnologici e supporto operativo.

Database Oracle e AI su tutte le principali piattaforme cloud

Infine, Oracle ha annunciato l’espansione delle proprie soluzioni database sulle principali piattaforme cloud globali. Oracle Database@AWS ora include il supporto a Autonomous AI Lakehouse e al servizio Zero Data Loss Recovery, mentre Oracle Database@Azure introduce i servizi AI Database e nuovi programmi partner, disponibili in ventotto regioni nel mondo. Anche Oracle Database@Google Cloud si arricchisce di nuove funzionalità e regioni operative, offrendo servizi Exadata su infrastruttura esascala. L’obiettivo è rendere Oracle una presenza stabile e coerente in tutti i principali ecosistemi cloud.

Una visione integrata tra dati, AI e cloud

Con questo insieme di annunci, Oracle compie un salto di strategia e di scala. La visione “AI for Data” diventa la linea guida per tutte le sue tecnologie, dal database al networking fino ai supercluster AI. L’azienda scommette su un futuro in cui la gestione dei dati e l’intelligenza artificiale convergono, offrendo ai clienti non solo strumenti più potenti, ma un’infrastruttura unificata e coerente. Resta da verificare quanto rapidamente le imprese saranno in grado di adottare un ecosistema così ampio, ma il messaggio è chiaro: l’AI non è più un’estensione del cloud, è la sua nuova architettura.

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