Apertus: la Svizzera lancia il suo primo modello linguistico aperto e multilingue

EPF – École Polytechnique Fédérale de Lausanne, ETH – Eidgenössische Technische Hochschule Zürich e CSCS – Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS) hanno presentato Apertus, il primo modello linguistico di grandi dimensioni sviluppato in Svizzera e reso disponibile in forma completamente aperta. Si tratta di una tappa significativa nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, che pone trasparenza e diversità al centro.

Questa iniziativa non è soltanto un traguardo tecnologico: è un segnale politico e culturale. La Svizzera, che ha sempre rivendicato neutralità e indipendenza nelle scelte strategiche, si posiziona ora come attore capace di proporre una visione alternativa rispetto ai colossi privati americani e cinesi, costruendo un modello di AI che nasce per il bene pubblico e non per esigenze strettamente commerciali.

Un modello aperto, trasparente e accessibile

Il nome Apertus – dal latino “aperto” – sintetizza l’approccio: architettura, pesi del modello, dati e procedure di addestramento sono integralmente documentati e liberamente consultabili. A differenza di molti altri LLM, che rendono disponibili soltanto alcune componenti (ad esempio l’accesso via API senza mostrare il codice o i dataset), il modello svizzero consente non solo di essere utilizzato, ma anche di essere analizzato e modificato in ogni fase del suo ciclo di vita. È un cambio di paradigma per sviluppatori e ricercatori: la possibilità di ispezionare gli strati più profondi del modello consente audit indipendenti, controlli di sicurezza, adattamenti su misura e perfino sperimentazioni didattiche, ampliando enormemente l’impatto scientifico ed economico dell’iniziativa.

Innovazione con radici pubbliche

Con questo rilascio vogliamo offrire un esempio di come si possa sviluppare un’AI affidabile, sovrana e inclusiva”, ha dichiarato Martin Jaggi, professore all’EPFL e membro del comitato direttivo della Swiss AI Initiative.

La scelta di collocare Apertus nel dominio pubblico riflette l’idea di un’innovazione che non si limita al laboratorio, ma che diventa infrastruttura condivisa. Non si tratta quindi di un prodotto commerciale venduto in licenza, ma di un “bene comune digitale” che rafforza la sovranità tecnologica. Secondo Thomas Schulthess, direttore del CSCS, l’obiettivo è duplice: da un lato, potenziare la ricerca accademica e industriale, dall’altro, formare una generazione di esperti capaci di governare le trasformazioni portate dall’AI in maniera indipendente rispetto a player esteri.

La Swiss AI Initiative: un ecosistema per un’AI sovrana

Il progetto Apertus si inserisce nella più ampia Swiss AI Initiative, un programma nazionale che unisce le competenze di EPFL, ETH Zurigo e CSCS con il supporto di partner industriali come Swisscom e con il finanziamento del Consiglio dei Politecnici Federali.

La nascita dell’iniziativa risponde al dominio dei grandi player privati – soprattutto statunitensi e cinesi – che oggi controllano gran parte delle infrastrutture AI. La Svizzera propone un modello alternativo: ricerca pubblica che produce non solo conoscenza, ma anche strumenti concreti a disposizione di imprese, startup e cittadini. In questa prospettiva, Apertus è il primo foundation model concepito come bene comune digitale.

Il cuore tecnologico dell’iniziativa è il supercalcolatore “Alps” del CSCS, che ha messo a disposizione oltre 10 milioni di ore GPU per l’addestramento dei modelli. Una capacità computazionale di questa portata è raramente accessibile in ambito accademico e permette alla Svizzera di collocarsi ai vertici europei.

Ma la Swiss AI Initiative non è solo infrastruttura: con le Swiss {ai} Weeks, l’iniziativa porta ricerca, startup e cittadini a lavorare insieme su progetti concreti, in una logica di AI decentralizzata e partecipativa. A ciò si aggiunge la piena conformità con l’AI Act europeo, che rende i modelli sviluppati già pronti per applicazioni in settori regolamentati.

In prospettiva, l’iniziativa punta a sviluppare non solo LLM generici, ma anche modelli verticali per domini come salute, clima, diritto ed educazione, mantenendo sempre come principi guida trasparenza, multilinguismo ed etica. La Svizzera mira così a diventare un hub europeo dell’AI responsabile, capace di competere non sulla scala pura, ma sulla qualità e sulla governance.

Un addestramento senza precedenti

Apertus è stato addestrato su 15 trilioni di token in oltre 1.000 lingue, con il 40% dei dati non in inglese. Questa scelta progettuale rompe con la tradizione dei grandi LLM internazionali, che spesso privilegiano l’inglese e trascurano lingue minoritarie. Il risultato è un modello che non solo comprende e produce testi in lingue globali, ma è anche in grado di gestire idiomi meno diffusi come lo svizzero tedesco e il romancio.

La portata di questo sforzo va oltre la pura tecnologia: garantire la presenza delle lingue minoritarie significa preservare patrimoni culturali e rendere l’AI realmente inclusiva. È un approccio che risponde a una delle critiche più forti agli LLM esistenti, ovvero il rischio di omologazione linguistica e culturale.

Accesso e prime applicazioni

Oltre al download libero, Apertus sarà protagonista degli hackathon delle Swiss {ai} Weeks, che rappresentano la prima occasione per sviluppatori, startup e studenti di interagire direttamente con il modello. Swisscom metterà a disposizione un’interfaccia dedicata, semplificando l’uso del modello anche per chi non dispone di risorse computazionali avanzate.

Questa democratizzazione dell’accesso è cruciale: gli LLM richiedono normalmente server costosi e infrastrutture di cloud computing, ostacoli insormontabili per molti attori emergenti. Con Apertus, la barriera d’ingresso si abbassa, consentendo un’adozione diffusa sia nelle imprese sia nel settore pubblico. Inoltre, a livello globale, la Public AI Inference Utility offrirà un accesso aperto al modello come infrastruttura condivisa, con l’obiettivo di costruire un ecosistema di AI simile a quello delle reti pubbliche essenziali, come strade o energia elettrica.

Trasparenza, etica e conformità normativa

Uno degli aspetti distintivi del progetto è la piena conformità legale ed etica. Il dataset di addestramento è stato filtrato per rimuovere dati personali e rispettare le richieste di opt-out dei siti web, anche retroattivamente. Questo approccio non solo previene rischi legali, ma risponde a crescenti preoccupazioni su copyright e privacy nell’uso di contenuti per l’AI.

Inoltre, il rispetto delle normative svizzere sulla protezione dei dati e l’allineamento con il futuro AI Act europeo conferiscono a Apertus un vantaggio competitivo: le aziende che adotteranno il modello potranno farlo senza timori di non conformità. Questo lo rende particolarmente attraente per applicazioni in settori regolamentati come la sanità, il diritto o la finanza.

Uno sguardo al futuro

Il rilascio di Apertus non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso”, ha affermato Antoine Bosselut, responsabile del laboratorio di NLP all’EPFL. Le prossime evoluzioni mireranno ad ampliare la famiglia di modelli, migliorare l’efficienza e sviluppare varianti per settori specifici come diritto, clima, salute ed educazione.

La visione è chiara: costruire una base solida per una nuova generazione di AI sovrane, sicure e trasparenti, che possano supportare missioni critiche e contribuire a risolvere sfide globali. Se i grandi modelli commerciali come GPT o Gemini puntano a massimizzare la scala e le capacità generali, Apertus sembra voler definire una “via svizzera” all’AI: meno centralizzata, più controllabile, e soprattutto costruita per il bene comune.

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