Come afferma Splunk, leader nella sicurezza e nell’observability, la crescente concorrenza e l’incertezza delle condizioni economiche aumentano la richiesta di approfondimenti basati sui dati.
Una nuova ricerca rivela che la maggioranza (52%) dei responsabili decisionali IT (ITDM, IT decision maker) di Regno Unito, Francia e Germania “teme” l’aumento esponenziale dei dati all’interno della propria azienda, con preoccupazioni relative a sicurezza, conformità e rischio operativo.
I nuovi dati di Splunk, che ha intervistato 1500 ITDM (500 ciascuno nel Regno Unito, in Francia e in Germania) di aziende con almeno 250 dipendenti, rivelano che il 94% ha registrato un aumento della domanda di informazioni guidate dai dati negli ultimi due anni, mentre il 23% ha visto raddoppiare il volume dei dati negli ultimi tre anni e il 10% lo ha visto triplicare o superare.
La ricerca ha rivelato che, mentre gli ITDM sono sotto pressione per “aumentare la produttività” (42%) e “incrementare la velocità e la qualità dell’innovazione” (37%) grazie agli approfondimenti basati sui dati, il 63% degli intervistati concorda con l’affermazione “Il sovraccarico di dati potrebbe rendere la mia azienda meno efficace dal punto di vista operativo”.
Inoltre, il 48% degli ITDM ritiene che, negli ultimi tre anni, l’ingestibilità dei dati abbia ostacolato la capacità dell’azienda di ottenere informazioni operative. E un altro 50% ritiene che questo problema continuerà nei prossimi tre anni.
La domanda a livello di consiglio di amministrazione di data-driven insight nelle aziende britanniche, francesi e tedesche è stata determinata principalmente dal desiderio di rimanere all’avanguardia in un “mercato più competitivo” (57%), dall'”incertezza economica” (51%) e da un “ambiente operativo più impegnativo” (53%), con l’aumento delle minacce informatiche, le interruzioni della catena di fornitura e l’aumento della regolamentazione.
Non sorprende quindi – sottolinea Splunk – che gli insight basati sui dati (per le operazioni e le prestazioni aziendali) rappresentino una “priorità molto alta” per il 68% dei responsabili ITDM. Tuttavia, se da un lato i dati svolgono un ruolo fondamentale nell’informare i responsabili delle decisioni, dall’altro, con l’aumento dei dati, aumentano i problemi.
Parlando della nuova ricerca sui dati Petra Jenner, GM & SVP EMEA di Splunk, ha dichiarato: “I dati sono la spina dorsale dei modelli di business digitali di oggi, eppure molte aziende si trovano di fronte a un paradosso: vogliono essere data-driven ma lottano contro il sovraccarico e la scarsa qualità dei dati. In media gli ITDM ritengono di poter ricavare insight solo da poco più del 54% dei dati in loro possesso e il 79% ritiene che i dati ‘cattivi’ rappresentino un rischio per la loro attività.”
Queste minacce percepite possono presentarsi sotto diverse forme, mette in evidenza Splunk. Ad esempio, il 60% degli ITDM teme che in futuro la propria azienda possa incorrere in sanzioni pecuniarie a causa della mancata conformità dei dati in proprio possesso. Questo aspetto è particolarmente importante quando si vuole ottenere un vantaggio competitivo, che il 74% degli ITDM ritiene possa essere raggiunto grazie a dati conformi.
Allo stesso modo, il 79% ritiene che la capacità di estrarre informazioni significative dai dati sia fondamentale per individuare e rispondere alle minacce alla sicurezza informatica, ma il 68% ritiene anche che la quantità di dati in possesso della propria azienda abbia rappresentato di per sé un rischio crescente per la sicurezza negli ultimi tre anni.
Petra Jenner ha inoltre commentato: “La resilienza digitale inizia e finisce con dei buoni dati. Senza visibilità e controllo sui propri dati, le organizzazioni rischiano la non conformità, le lacune nella sicurezza e potrebbero rimanere indietro rispetto alla concorrenza“.
“In definitiva, il desiderio di avere sempre più informazioni guidate dai dati non è privo di costi. Man mano che le aziende si dotano di un numero sempre maggiore di insight, solo coloro che trattano la governance, la qualità e la conformità dei dati come imperativi strategici ne usciranno vincenti. Solo loro avranno la chiarezza e la fiducia necessarie per innovare con sicurezza e ottenere un vantaggio critico che tutti desiderano“.









