Dal vigneto al cloud per raggiungere e gestire mercati in espansione e internazionali. Anche i consorzi storici del vino, da sempre fortemente radicati nei territori e legati a modelli cooperativi, stanno tracciando nuove rotte verso il digitale per rispondere alle dinamiche competitive dell’internazionalizzazione, alla tracciabilità e all’efficienza operativa. In questo scenario, il Consorzio Cavit si distingue per la scelta del suo percorso di trasformazione che unisce la continuità della propria tradizione cooperativa a un approccio tecnologico decisamente orientato al futuro. La strada scelta da Cavit per affrontare la propria evoluzione organizzativa e sostenere la crescita nei mercati internazionali passa dal cloud, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura agile, integrata e in grado di adattarsi a nuove dinamiche operative. Per accompagnare questa trasformazione, il Consorzio ha scelto come base tecnologica la piattaforma RISE with SAP, affidando il progetto a Derga Consulting, system integrator con sede a Bolzano, specializzato nel settore food & beverage e con oltre vent’anni di esperienza sulle soluzioni SAP.
A Derga va il compito di guidare l’implementazione del nuovo sistema gestionale, fulcro dell’intero percorso di innovazione, seguendo una roadmap che punta a costruire un’infrastruttura agile, integrata e proiettata verso il futuro, pensata per sostenere la crescita e l’internazionalizzazione del Consorzio delle Cantine Sociali del Trentino nei prossimi anni.
Una roadmap strategica costruita con PwC che coinvolge SAP e Derga
L’iniziativa è partita da un’analisi attenta dei limiti dell’infrastruttura IT esistente, svolta insieme ai consulenti di PwC ai quali Cavit ha chiesto di definire una roadmap digitale indipendente dalle tecnologie in uso, attraverso un assessment completo e sistematico che ha coinvolto l’intero ecosistema aziendale, analizzando processi, sistemi, ruoli e modelli operativi.

“Il nostro sistema informativo stava diventando un collo di bottiglia che rischiava di ostacolare la crescita e la complessità delle nostre operazioni – spiega Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit –. Negli ultimi anni, l’azienda ha conosciuto una forte espansione, sia in termini dimensionali sia per quanto riguarda la presenza sui mercati internazionali. Le nostre esigenze erano cambiate: non si trattava più di gestire solo l’ordinario, ma di attrezzarci per un futuro fatto di maggiore interconnessione, reattività e capacità decisionale supportata dal dato”.
La filiera articolata di Cavit va dalla vigna all’export
La realtà di Cavit è particolarmente articolata e complessa. Si tratta di una cooperativa che coinvolge oltre 5.000 viticoltori e gestisce 6.000 ettari di terreno coltivato a vite, con una produzione che supera i 70 milioni di bottiglie ogni anno. La cooperativa ha anche una struttura societaria articolata, con partecipazioni come quella in Cesarini Sforza Spumanti (100%), Kip International (80%) e una presenza diretta in Germania, con una realtà locale specializzata in spumanti.
“Gestiamo ogni singola fase della filiera vitivinicola, dalla vigna alla bottiglia, il che comporta un alto livello di complessità operativo e normativo – evidenzia Zanoni –. Abbiamo la responsabilità di tracciare ogni singolo lotto di vino, di garantirne qualità e conformità, di gestire cicli stagionali che influiscono sui processi e sulle risorse. E, contemporaneamente, dobbiamo rispondere alle esigenze di mercati internazionali altamente competitivi, con regole, aspettative e dinamiche commerciali molto diverse tra loro”.
La scelta della piattaforma SAP e di Derga Consulting
Dopo un’attenta analisi delle soluzioni disponibili, Cavit e PwC hanno selezionato SAP S/4HANA come piattaforma portante del nuovo sistema gestionale, riconoscendone la solidità architetturale, l’ampia diffusione e la capacità di sostenere lo sviluppo futuro dell’azienda, anche nei mercati internazionali e per la sua implementazione è stata scelta Derga Consulting, realtà con sede a Bolzano con oltre 28 anni di esperienza, una ventennale partnership con SAP e una competenza verticale sul settore agroalimentare e vitivinicolo.

“Siamo stati coinvolti da PwC in una fase iniziale in cui l’obiettivo non era implementare una soluzione, ma definire una visione – spiega Alexander Gallmetzer, CEO di Derga Consulting –. Questo ci ha consentito di approfondire da subito i processi, la struttura organizzativa e le complessità operative di Cavit, sviluppando una proposta progettuale calibrata sulle sue reali esigenze, valorizzando il nostro contributo consulenziale al progetto. Il nostro obiettivo, infatti, non è semplicemente installare un software, ma accompagnare l’azienda nella trasformazione del suo modello operativo, aiutandola a visualizzare ciò che il cloud può abilitare, anche quando queste potenzialità non sono immediatamente visibili”.
Le tecnologie in gioco, su base RISE with SAP
Proprio questa visione ha reso naturale l’adozione di RISE with SAP, una formula che supera l’approccio tradizionale all’ERP per offrire un percorso completo di trasformazione digitale che unisce tecnologia, servizi e continuità operativa. Una piattaforma integrata in cloud che comprende SAP S/4HANA, servizi di Application Management, e strumenti che consentono una gestione dell’infrastruttura IT interamente affidata a SAP.
“Tra le caratteristiche più distintive di RISE with SAP è la logica relazionale che la piattaforma riesce ad attivare – riprende Gallmetzer –. Il cloud cambia completamente il paradigma: non consegni un sistema e ti congedi, ma costruisci una relazione continua, fatta di aggiornamenti, miglioramenti progressivi, dialogo costante. È un modello ideale per chi, come Cavit, deve continuamente adattarsi a dinamiche stagionali e regolatorie molto mutevoli”.
Il progetto ha preso ufficialmente avvio nell’autunno 2024, con una roadmap che prevede il go–live a giugno 2026. Il percorso è scandito in fasi definite: progettazione tecnica, definizione dei business blueprint, migrazione, test, formazione e go–live.
Il progetto ha coinvolto in modo esteso le principali aree funzionali dell’azienda, a partire dall’adozione di SAP S/4HANA Cloud come ERP centrale, affiancato da SAP Fiori per garantire un’esperienza utente intuitiva e accessibile da qualsiasi dispositivo. La gestione dei processi commerciali è stata ripensata per supportare l’interazione con canali di vendita diversificati, mentre sul fronte acquisti è stata rafforzata l’organizzazione della supply chain, con una prospettiva di evoluzione verso SAP Ariba.
Un focus particolare ha riguardato le attività core di produzione, dalla vinificazione alla gestione delle masse vinose, dei lotti e della qualità. Sul versante amministrativo, finance, controlling e reporting sono stati integrati per abilitare un’analisi più precisa dei margini e una pianificazione strategica più efficace.
La logistica, infine, è stata adeguata per rispondere alle specifiche richieste dell’export verso mercati regolati, come il Nord America. L’interoperabilità tra i sistemi è stata garantita dalla piattaforma Seeburger, mentre per la business intelligence e l’analisi dei dati è stato adottato SAP Analytics Cloud, con una roadmap già tracciata verso soluzioni predittive.
Co–progettazione e cultura digitale per sfruttare le potenzialità della piattaforma SAP
E proprio l’elevato grado di personalizzazione offerto dalla piattaforma ha reso possibile un forte coinvolgimento dello staff Cavit, favorendo un processo di vera e propria co–progettazione che ha interessato trasversalmente tutti i reparti aziendali.

“Abbiamo organizzato sprint tematici basati su casi d’uso reali, coinvolgendo i key user interni fin dalle prime fasi del progetto – racconta Matteo Gobbi, responsabile operativo del progetto all’interno di Cavit –. Ogni sessione è stata costruita attorno a processi concreti, così da stimolare il confronto diretto tra esigenze operative e soluzioni digitali. Questo approccio ci ha permesso non solo di allineare in modo efficace le aspettative con le funzionalità della piattaforma, ma anche di far crescere all’interno dei team una maggiore consapevolezza del cambiamento in atto, rafforzando il senso di partecipazione e responsabilità condivisa”.
“Non stiamo solo cambiando software, ma mentalità – aggiunge Zanoni –. Il passaggio al cloud richiede un salto culturale. Vogliamo arrivare al go–live con un’organizzazione consapevole, capace di sfruttare al massimo le potenzialità del nuovo sistema.”
Intelligenza artificiale sì, ma applicata ai processi
Il progetto guarda già al futuro, con l’obiettivo di estendere progressivamente l’ecosistema digitale di Cavit attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, tra cui soluzioni di intelligenza artificiale applicata ai processi.
“Non si tratta di un interesse astratto per l’AI generativa, ma di un approccio concreto e orientato al valore – osserva Gallmetzer –: strumenti predittivi per la logistica, la pianificazione, l’allocazione delle risorse, il pricing dinamico e l’analisi integrata delle performance commerciali. Il valore strategico dell’AI sta nella sua capacità di rendere i processi più intelligenti e adattivi, contribuendo a costruire un modello operativo capace di evolvere nel tempo”.
In questa prospettiva, Derga integra tecnologie native SAP con soluzioni verticali sviluppate in collaborazione anche con altri partner tecnologici, mantenendo sempre la coerenza architetturale e la centralità dei dati in SAP HANA.
L’obiettivo è valorizzare le informazioni già presenti nel sistema, evitando ridondanze e ambienti paralleli, per trasformare SAP da gestionale a vero abilitatore di competitività.






