Acronis verso una sicurezza intelligente che sia proattiva e dinamica

Al Security Day Acronis si rivolge al mercato e agli MSP con piattaforme semplici e complete per gestire la sicurezza con il supporto dell’AI

Seguire l’innovazione digitale paga lo scotto di dovere aumentare l’attenzione dei confronti della sicurezza e di quanto di nuovo si rischia di esporre agli attacchi cyber. È una sicurezza intelligente, dinamica e proattiva quella che secondo Acronis potrà permettere di affrontare in serenità la complessità tecnologica che la trasformazione digitale porta con sé.

Ogni nuova tecnologia che fa il suo ingresso in azienda lascia infatti un’impronta anche sul modo in cui si deve affrontare la sicurezza IT.

A partire dalla corsa all’utilizzo dei servizi SaaS, il crescere dell’automazione, la sensoristica, l’uso dei dati in tempo reale e, va da sé, la complessità architetturale che ne risulta, chiamano a un ripensamento delle strategie di difesa, disegnate per monitorare e reagire a una superficie d’attacco in continuo aumento. E per potere affrontare degli scenari destinati a diventare sempre più complessi, le aziende chiedono perciò che le soluzioni a difesa siano certamente reattive, ma ancor meglio se in grado di anticipare gli attacchi e guidarle verso una postura adeguata ai nuovi, articolati, contesti.

È quindi una sicurezza reattiva e proattiva quella su cui Acronis ha allertato i diversi clienti, partner, MSP e MSSP che hanno partecipato all’Acronis TRU Security Day che si è recentemente tenuto a Milano. Una lettura del tipo di sicurezza che dobbiamo impostare oggi e nel prossimo futuro che si basa anche sulle considerazioni delle continue osservazioni che Acronis compie attraverso la sua Threat Research Unit. TRU, appunto.

L’evento Acronis per definire insieme le nuove logiche che la sicurezza deve seguire

Nessuna autocelebrazione o compiacimento dei risultati dell’azienda a livello vendite, che restano importanti, ma un evento dedicato alla definizione della strada da percorrere per una sicurezza la cui efficacia sia adeguata sempre, e non più statica.

Quello di oggi vuole connotarsi proprio come un momento per condividere una visione di una sicurezza, alimentata dalla ricerca, che sta rapidamente cambiando l’approccio agli attacchi, rispondendo in maniera diversa e dinamica, adattandosi e imparando in tempo reale – è il messaggio con cui Denis Cassinerio, Senior Director e General Manager per il Sud Europa ha aperto la giornata –. La resilienza digitale non può più limitarsi a un approccio reattivo. Non possiamo più permetterci di rincorrere gli attacchi. Ci vogliono soluzioni che siano in grado di anticipare le minacce, imparare dai segnali e di adattarsi a un perimetro aziendale che è in continua evoluzione”.

Denis Cassinerio, Senior Director & General Manager South EMEA di Acronis

Considerazioni che arrivano a seguito di misurazioni e osservazioni costanti dei dipartimenti di ricerca di Acronis, che vengono subito tradotte in innovazione e in strategie di protezione adattabili alle circostanze. Dinamiche come lo sono i contesti che continuamente e sempre più rapidamente evolvono.

E a dirlo sono osservazioni concrete: “Nei prossimi cinque anni l’IT triplicherà, l’automazione crescerà di oltre cinque volte. I sistemi non saranno più passivi, ma interattivi e autonomi. E l’intelligenza artificiale, che fino a ieri sembrava un trend, è già una realtà – argomenta Cassinerio -. Una trasformazione al galoppo che porta nuove opportunità, ma che apre anche a nuove riflessioni. Non possiamo infatti ignorare il tema della regolamentazione dell’AI e delle implicazioni per la sicurezza, e non possiamo permetterci inefficienze, dobbiamo puntare su scalabilità, efficienza e semplificazione”.

Tutto ha avuto inizio dal SaaS

Una evoluzione scatenata dal modello as a service che da un lato sta lasciando alle spalle il peso delle infrastrutture tradizionali, ma dall’altro richiede un nuovo modo di proteggere dati e accessi. Un discorso che si lega strettamente al mondo MSP, dove il mercato cresce a doppia cifra e l’Italia corre più veloce della media europea. “Stiamo passando da un modello reattivo a servizi continuativi, con piattaforme integrate e livelli di servizio chiari. I partner che adottano questo approccio vedono crescere la redditività, non solo i ricavi. È questo il vero valore” sottolinea Cassinerio.

E in tutto questo anche il tema della sostenibilità non rimane fuori, con i servizi in cloud che stanno portando a un aumento dei data center, +48% in pochi anni, il che sarà conseguenza di un aumento ulteriore del consumo energetico.

Insomma, si va verso una complessità generale, che tocca più temi e per gestire la quale è necessario costruire un modello più efficiente, semplificato e sostenibile, dove la sicurezza non è più una scelta ma un obbligo. Per tutti. Da qui l’impegno di Acronis di estendere tali opportunità offrendo strumenti per identificare, rilevare, proteggere e recuperare i dati, il business, a tutte le realtà, dalle PMI alle imprese industriali, dal mid-market al settore energetico.

L’attenzione di Acronis per i service provider

Una complessità generale che avanza e che sta investendo direttamente i service provider, che si trovano a dover operare in un contesto dove le aspettative dei clienti crescono come anche inizia a farsi sentire la domanda di servizi legati all’AI, mentre dall’altra parte c’è il freno dovuto alla carenza di competenze.

Katya Ivanova, Chief Sales Officer di Acronis

La maggior parte delle soluzioni di sicurezza è pensata per l’utente finale, non per chi i servizi li fornisce – fa presente Katya Ivanova, Chief Sales Officer di Acronis –. Acronis ha scelto di fare il contrario, costruendo tecnologie che non si limitano a proteggere ma semplificano la gestione quotidiana, aiutando i partner a lavorare meglio, a ridurre i costi operativi e a gestire più dispositivi con meno risorse. L’efficienza, in questo scenario, diventa una priorità. Il nostro obiettivo è permettere ai provider di arrivare a gestire fino a 500 dispositivi per tecnico, aumentando la produttività almeno del 50%”.

E nel quotidiano del lavoro di questi professionisti l’intelligenza artificiale diventa un supporto fondamentale per automatizzare le attività ripetitive e liberare tempo per attività a maggior valore. Strumento utile per quei tanti provider che sono realtà piccole, che non possono permettersi di ingaggiare personale specializzato e per i quali la piattaforma Acronis si propone di semplificare l’operatività integrando in un’unica soluzione, con un solo agente e un’unica formazione le diverse funzioni legate alla protezione, in una sorta di democratizzazione dell’offerta che estende l’accessibilità a una cyber resilience sostenibile anche alle realtà più piccole, utilizzando strumenti completi ma semplici.

Non basta dire di avere una protezione per gli endpoint – ribadisce Ivanova –. Bisogna capire da dove arrivano le minacce, intercettarle prima che si riattivino e garantire una protezione concreta, non solo teorica. L’obiettivo è costruire una tecnologia completa, ma semplice da usare, perché non tutti i partner hanno tempo o risorse per investire in formazione o in team dedicati”.

La piattaforma Acronis punta a completezza e semplicità

Un appello alla semplicità cui la piattaforma Acronis risponde. “Le richieste dei clienti aumentano, ma non crescono i budget a disposizione – sottolinea Oleg Shaikhatarov, Chief Product Officer di Acronis –. I provider si trovano quindi a dover fare di più, con meno risorse e meno tempo. Ed è qui che la nostra piattaforma fa la differenza: un’unica soluzione integrata, capace di semplificare la gestione, ridurre il numero di strumenti necessari e automatizzare i processi».

Oleg Shaikhatarov, Chief Product Officer di Acronis

La piattaforma Acronis integra in un unico ambiente backup, disaster recovery, protezione degli endpoint, sicurezza per i dati SaaS, formazione sulla consapevolezza e gestione remota, inclusi il monitoraggio e l’applicazione delle patch. Un modello progettato per aiutare gli MSP a ridurre i costi operativi e a rispondere alle richieste di sicurezza sempre più stringenti, imposte anche dalle normative e dalle policy di molte compagnie assicurative.

«Il nostro obiettivo – aggiunge Shaikhatarov – è permettere ai partner di lavorare meglio, non solo di più. L’AI è uno strumento che aiuta a ridurre le attività ripetitive, mentre l’integrazione dei dati e la costruzione di flussi automatizzati rendono il lavoro dei tecnici più efficiente. Vogliamo che gli MSP possano concentrarsi su ciò che conta davvero: diventare consulenti strategici per i loro clienti, non semplici esecutori”.

MSP interpreti di una sicurezza che non può più essere una somma di tecnologie separate, ma deve essere un sistema unico, semplice da gestire, che accompagna i provider nella transizione da un modello reattivo a uno proattivo, che anticipi le minacce e garantisca la continuità operativa in un contesto di crescente complessità.

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