Ogni sei mesi, Shopify lancia una nuova ondata di innovazioni tecnologiche attraverso il suo evento globale Editions, occasione per svelare la visione e gli strumenti che andranno a plasmare il futuro dell’e-commerce. La Summer Edition ’25, intitolata Horizon, segna un nuovo punto di svolta: intelligenza artificiale conversazionale, commercio unificato, gestione fiscale multi-paese, POS nativamente integrato e architetture headless più accessibili sono i pilastri di una piattaforma che evolve rapidamente per soddisfare esigenze sempre più complesse.
Abbiamo incontrato Paolo Picazio, Country Manager di Shopify Italia, per approfondire il significato strategico di queste novità, il percorso di consolidamento dell’azienda nel nostro Paese, e il modo in cui Shopify sta reinventando — dall’interno — la relazione tra brand, tecnologia e clienti finali.
Fondata nel 2006 in Canada, Shopify si è progressivamente affermato come la più grande infrastruttura indipendente per il commercio digitale globale, con oltre un trilione di dollari transati dalla sua nascita. “Nel solo 2024 abbiamo gestito oltre 200 miliardi in transazioni”, afferma Paolo Picazio, Country Manager di Shopify Italia.
Negli Stati Uniti, Shopify detiene il 13% del market share delle vendite online, dietro solo ad Amazon (oltre il 40%) e davanti a player come Walmart, eBay e Apple. In altre parole, Shopify è il secondo polo infrastrutturale dell’e-commerce USA, anche se il suo modello è totalmente diverso da quello di un marketplace.
A livello europeo, il mercato è ancora in espansione ma cresce più velocemente di quello nordamericano. In Italia, dove Shopify investe da oltre cinque anni, l’approccio iniziale — focalizzato su PMI e merchant indipendenti tramite il modello self-service — si sta progressivamente ampliando verso l’up-market: oggi la piattaforma viene adottata anche da aziende strutturate che cercano un’infrastruttura flessibile, cloud-native e scalabile per la propria strategia di commercio digitale.
Questo passaggio segna una transizione di posizionamento per l’azienda nel contesto italiano: da strumento per merchant indipendenti a soluzione enterprise-ready, in grado di rispondere alle esigenze di brand strutturati, omnicanale e con footprint internazionale.
Horizon: progettare siti web a voce grazie all’AI generativa
La settima edizione di Shopify Editions, Horizon, rappresenta un punto di svolta in termini di esperienza utente. La protagonista è un’interfaccia conversazionale basata su AI generativa che consente a chiunque di progettare il proprio e-commerce dialogando con un sistema intelligente.
Non si tratta di un’utility di assistenza grafica, ma di un vero DSL (domain-specific language) interpretata dal motore AI: l’utente può pronunciare o scrivere comandi come “voglio un carosello con i prodotti più venduti in alto a destra”, e la piattaforma genera dinamicamente il layout. Non solo: ogni modifica è iterabile, coerente, e visivamente aggiornata in tempo reale.
Il principio è chiaro: abbassare drasticamente la soglia tecnica d’ingresso, mantenendo però la piena potenza funzionale. “L’obiettivo di Shopify è sempre stato quello di semplificare. Questa volta lo facciamo anche sul piano del design, rendendolo accessibile e modificabile in modalità conversazionale”, chiarisce Picazio.
Sidekick: un copilota AI embedded che conosce la struttura del sito
Se Horizon rappresenta la rivoluzione visiva, Sidekick è la rivoluzione funzionale. Si tratta dell’assistente AI di Shopify integrato nel backend, capace di comprendere prompt in linguaggio naturale, eseguire modifiche, generare contenuti, analizzare dati e rispondere a interrogazioni complesse.
A differenza di un chatbot general purpose, Sidekick ha piena visibilità sullo stato del sito, conosce struttura, regole commerciali, segmenti utente e performance delle collezioni. È in grado, ad esempio, di ricevere un comando come “metti in evidenza i cinque prodotti più venduti dell’ultima settimana” e aggiornare il front-end di conseguenza, verificando prima l’interpretazione del prompt.
Con la nuova release, Sidekick supporta l’interazione vocale, la condivisione dello schermo per mostrare passo passo cosa sta modificando, e persino la generazione di asset visivi tramite AI (utile per schede prodotto, banner e campagne). “Supporta l’italiano e utilizza meccanismi di reasoning per decomporre problemi complessi in task risolvibili”, spiega Picazio. Questo significa che, pur non essendo un agente in senso pieno, è in grado di ricevere una richiesta complessa (es. “analizza le vendite e suggerisci cosa mettere in homepage”), scomporre la richiesta in più azioni, proporre una soluzione in forma ragionata ed eseguire l’azione dopo approvazione dell’utente.
In sintesi, Shopify sta dotando i suoi strumenti AI delle prerogative che saranno proprie degli agenti nel prossimo futuro, ma mantenendo per ora un modello a “prompt e risposta”, controllato e trasparente. Una garanzia fondamentale per le aziende italiane che operano in ambiti dove la sovranità dei dati e la tracciabilità delle transazioni sono requisiti essenziali.
Ulteriori aggiornamenti basati su AI includono la Knowledge Base App: consente ai merchant di gestire le informazioni che l’AI utilizza nelle conversazioni con i clienti (attualmente disponibile solo in lingua inglese) e lo Storefront MCP (Model Context Protocol), una piattaforma per sviluppare agenti conversazionali AI in grado di accedere in tempo reale a cataloghi e politiche dello store, migliorando la ricerca e l’acquisto direttamente da chat alimentate dall’intelligenza artificiale.
Il POS in Italia: conformità fiscale e transizione omnicanale
Nel giugno 2022 Shopify ha introdotto il suo Point of Sale (POS) anche in Italia, dopo un lungo lavoro di adeguamento alla fiscalità locale e alle richieste dell’Agenzia delle Entrate. Il sistema oggi dialoga con i registratori telematici e consente l’emissione di scontrini digitali, assicurando la compliance normativa.
Il POS ha raggiunto la versione 10. La nuova funzione Ship and Carry Out consente di suddividere la consegna dei prodotti al momento dell’acquisto, agevolando logiche di upsell e ottimizzando la customer experience.
“È una funzione pensata per esperienze premium, come quelle del fashion o del lusso, dove l’estetica e la comodità del cliente in store hanno un peso determinante”, nota Picazio. Brand italiani come Manebì, Slam Jam ed Ecoalf già adottano la soluzione per gestire vendite omnicanale integrate.
Commercio unificato: oltre la semplice omnicanalità
Il vero salto concettuale non è solo far dialogare canali di vendita diversi, ma centralizzare le informazioni in una piattaforma coerente. È questo il principio alla base del concetto di commercio unificato che Shopify promuove come alternativa evolutiva all’omnicanalità classica.
Il POS diventa un nodo operativo che accede a uno stock centralizzato, condiviso tra online, negozio fisico, marketplace e social commerce. I dati del cliente sono sincronizzati in tempo reale, così come quelli relativi a ordini, resi e scontistiche. “Quello che è unico è l’utente. L’azienda deve diventare unica nel modo in cui lo serve”, riassume Picazio.
Il sistema si adatta sia alle aziende che vogliono gestire il magazzino internamente attraverso Shopify, sia a quelle che integrano ERP terzi tramite API. L’importante è la coerenza dell’informazione nel backend, che consente esperienze seamless e decisioni rapide.
Gestione multi-legal entity: fiscalità e governance internazionale
Le imprese italiane che operano con filiali in più paesi avevano finora una criticità su Shopify: un negozio corrispondeva a una sola entità legale. Ora, grazie alla nuova funzione di multi-legal entity, è possibile associare più entità fiscali allo stesso account Shopify, con gestione separata di fatturazione, aliquote e flussi di pagamento.
Si tratta di una funzionalità richiesta da tempo soprattutto da merchant in crescita con operazioni multi-country. “È una delle innovazioni chiave per chi ha una struttura complessa ma cerca una piattaforma centralizzata”, spiega Picazio. Il tutto avviene in conformità con le normative europee in materia di tracciabilità, antiriciclaggio e digital invoicing.
Pagamenti flessibili: Shopify Payments e alternativa aperta
Shopify Payments è il sistema proprietario per la gestione dei pagamenti digitali integrato direttamente nella piattaforma. È disponibile in Italia da oltre sette anni, e secondo Picazio rappresenta la soluzione preferita per chi cerca velocità di attivazione, affidabilità e maggiore controllo sul flusso transazionale. Supporta attualmente oltre 130 valute, con conversione automatica dei tassi per le principali otto.
Una delle funzionalità più avanzate — e spesso sottovalutate — di Shopify Payments è il checkout intelligente e persistente tra store differenti. Picazio ha spiegato questo meccanismo con un esempio: “Se io oggi compro su un negozio che utilizza Shopify Payments e poi vado su un altro negozio che non conosco, ma che usa anch’esso Shopify Payments, posso completare l’acquisto semplicemente inserendo la mia email. Il sistema mi riconosce, mi invia un OTP sul cellulare, e se confermo, compila automaticamente tutti i miei dati: indirizzo, pagamento, spedizione”.
Questo meccanismo — che richiama da vicino l’esperienza di acquisto “one-click” dei grandi marketplace — riduce drasticamente l’attrito nelle fasi di checkout, specialmente per nuovi clienti, e rappresenta un potente motore di conversione. Nonostante la spinta evidente verso l’adozione di Shopify Payments, Picazio ha sottolineato con chiarezza che la piattaforma resta aperta e flessibile: non vi è alcuna imposizione esclusiva.
Tuttavia, Shopify mantiene una filosofia di apertura. È possibile integrare facilmente gateway di terze parti come Stripe, Nexi, Axerve, Banca Sella, un’apertura particolarmente importante per il mercato italiano, nel quale molte aziende hanno rapporti consolidati con provider bancari locali, o necessitano di supportare sistemi di pagamento verticali o specifici per settore.
Un’infrastruttura globale su Google Cloud, con compliance locale
Tutte le innovazioni introdotte — come Horizon, Sidekick o il POS — vengono rilasciate in modalità cloud-first, senza necessità di aggiornamenti manuali da parte dei merchant. “Quando rilasciamo qualcosa, parte un rollout globale — prima nei mercati anglofoni, poi negli altri”, chiarisce Picazio.
L’infrastruttura è principalmente ospitata su Google Cloud, ed è ovviamente progettata per essere compliant con i requisiti di protezione dei dati europei (GDPR incluso).
Headless con Hydrogen e Oxygen: potenza o complessità?
Shopify supporta architetture headless tramite Hydrogen (framework React dedicato) e Oxygen (hosting edge serverless). Questo consente alle aziende di costruire front-end personalizzati completamente svincolati dal tema standard della piattaforma.
Tuttavia, come segnala Picazio, “molte aziende stanno rivalutando l’approccio headless per via dei costi, della perdita di compatibilità con l’ecosistema app e della maggiore complessità operativa”. In altre parole, il vantaggio tecnico c’è, ma va bilanciato con il rischio di disallinearsi dal ciclo di innovazione continuo offerto dalla piattaforma principale.
Partner e system integrator: come Shopify entra nel segmento enterprise
Uno dei passaggi chiave nella strategia italiana è stato il coinvolgimento di partner enterprise come Accenture e Deloitte, in grado di affiancare Shopify nei progetti più complessi di migrazione e deplatforming. La piattaforma viene sempre più spesso scelta da aziende che vogliono uscire da soluzioni custom legacy o da ambienti come Salesforce Commerce Cloud.
L’uso di Shopify in contesti corporate è ancora recente in Italia, ma in crescita. “Oggi abbiamo strumenti, visibilità e alleanze per affrontare anche progetti con governance articolata e vincoli internazionali”, sottolinea Picazio.
“C’è sempre un po’ il bias di vederci come quelli che aiutavano a vendere le magliette a 20 euro”, ammette Picazio. “Ma oggi il prodotto è pronto per supportare anche realtà strutturate”.
L’introduzione di strumenti come Horizon per la creazione assistita dei siti, Sidekick per la gestione conversazionale delle operazioni, e l’integrazione avanzata del POS nei flussi omnicanale, riflettono questa ambizione. Accanto a ciò, la collaborazione con partner globali consente a Shopify di affrontare anche progetti enterprise con una governance articolata.“Lo facciamo senza complicare il lavoro dei merchant”, sottolinea Picazio. “Il nostro obiettivo è sempre stato togliere complessità, non aggiungerla”.











