Parallels Desktop per Mac 20.3 migliora l’emulazione x86_64 e il supporto per USB e videocamere

Parallels Desktop per Mac

Il team di Parallels ha annunciato l’ultimo aggiornamento (20.3.0) di Parallels Desktop per Mac, il software di virtualizzazione che consente di eseguire sistemi operativi e applicazioni Windows, Linux e altri direttamente su macOS in una macchina virtuale.

Il nuovo update introduce diversi miglioramenti per gli utenti, spiega il team, dai video creator e streamer che hanno bisogno di maggiore flessibilità per i loro broadcast, agli amministratori IT e agli sviluppatori che hanno bisogno di maggiore controllo sui loro dispositivi.

Per quanto riguarda la prima categoria di utenti citata, molti hanno familiarità con OBS (Open Broadcaster Software), il popolare software di broadcasting open-source. Molti utenti hanno espresso il desiderio di utilizzare una configurazione di telecamera virtuale OBS sul proprio Mac all’interno di una macchina virtuale Windows per applicazioni come Zoom o Microsoft Teams, ma finora non era possibile.

Con Parallels Desktop 20.3.0, la funzione della videocamera virtuale OBS in macOS è disponibile all’interno della macchina virtuale (VM, virtual machine) Windows. Ciò significa che ora è possibile selezionare il feed OBS nelle applicazioni Windows, offrendo un maggiore controllo sull’aspetto e sul funzionamento dei livestream.

Un altro miglioramento è invece pensato per – ad esempio – gli sviluppatori che testano le loro applicazioni, per gli amministratori IT che configurano le chiavi di sicurezza o per i tech enthusiast che sperimentano macOS in un ambiente virtuale.

Se uno di questi utenti avviava la propria macchina virtuale macOS su un Mac Apple silicon e collega il proprio dispositivo USB, finora non succedeva nulla. Per molto tempo, infatti, le macchine virtuali macOS sui Mac Apple silicon non sono state in grado di riconoscere i dispositivi USB.

Ciò significava che i professionisti della sicurezza non potevano testare le chiavi di autenticazione, gli sviluppatori non potevano eseguire il debug del software dipendente dall’hardware e i tester non potevano convalidare la compatibilità del dispositivo.

Parallels Desktop per MacTutto questo cambia con Parallels Desktop 20.3.0: grazie alle modifiche introdotte nel framework di Apple con macOS 15, il passthrough USB è ora una realtà per le macchine virtuali macOS su Apple silicon.

Con la versione 20.3.0 di Parallels Desktop per Mac è possibile collegare una serie di dispositivi USB esterni direttamente alla VM macOS, sbloccando nuovi flussi di lavoro per lo sviluppo, i test di sicurezza e altro.

Molti clienti di Parallels Desktop che lavorano nel settore sanitario – spiega poi il team di Parallels – si affidano all’applicazione Dragon Medical One per creare documentazione clinica vocale sulle loro macchine virtuali Windows.

In precedenza, il testo dettato da Dragon Medical One era limitato all’ambiente Windows, creando limitazioni del flusso di lavoro per i medici che lavorano sia su Windows che su macOS. Nel maggio 2025, ha annunciato Parallels, questa limitazione sarà eliminata.

Gli specialisti del settore sanitario possono ora dettare con Dragon Medical One nella loro macchina virtuale Windows in modalità di visualizzazione Coherence e far apparire il testo direttamente in un’app macOS designata.

Questo inserimento di testo multipiattaforma viene attivato da un’azione definita, come la pressione di un pulsante specifico su un microfono Nuance PowerMic, offrendo un processo di documentazione più efficiente che collega Windows e macOS.

In Parallels Desktop 20.2, Parallels ha introdotto nuove funzionalità di gestione dell’attivazione per aiutare gli amministratori IT a velocizzare la distribuzione del software sui Mac gestiti. Utilizzando i profili di configurazione MDM, gli amministratori potevano definire se gli utenti attivano Parallels Desktop con SSO o con una chiave di licenza, riducendo la confusione e le richieste di supporto. Ora il team ha compiuto un ulteriore passo avanti.

Con quest’ultimo aggiornamento, gli amministratori IT possono imporre l’attivazione SSO come unico metodo per i Mac gestiti. Una volta che gli amministratori distribuiscono questo profilo di configurazione, gli utenti non saranno più in grado di attivare Parallels Desktop con una chiave di licenza o una trial, garantendo una stretta conformità con le politiche organizzative.

Anche se un utente disinstalla e reinstalla il software, il sistema continuerà a richiedere l’attivazione SSO fin dall’inizio. Questo ulteriore livello di controllo si traduce in una riduzione dei ticket di attivazione per i team IT e in un processo di onboarding più agevole per gli utenti finali.

Il team si dice inoltre consapevole del fatto che inserire manualmente la password di amministrazione del Mac può essere una seccatura. È una cosa che hanno dovuto fare tutti quando hanno installato e gestito le impostazioni di Parallels Desktop bloccate con una password admin Mac su Mac con macOS 15. Ora è possibile utilizzare semplicemente Touch ID per l’autenticazione, rendendo più comoda l’installazione e la gestione delle impostazioni in Parallels Desktop.

Il team ha anche ringraziato i talentuosi collaboratori di FEX, un emulatore open-source che esegue giochi x86 e altre applicazioni su hardware ARM64. Il loro prodotto è la base del nuovo motore di emulazione di Parallels Desktop.

Parallels ha rilasciato l’aggiornamento 20.2.1 all’inizio di quest’anno, risolvendo un problema molto diffuso legato all’impossibilità di creare macchine x86_64 sui Mac Apple silicon con chip M4. Ha incluso un’anteprima nell’aggiornamento 20.2 per gli early adopter e ora l’aggiornamento 20.3.0 fornisce una correzione per le macchine virtuali Linux x86_64 che possono essere importate senza problemi gravi come blocchi o arresti anomali.

Gli utenti Enterprise, aggiunge infine il team di Parallels, possono tenere d’occhio i futuri aggiornamenti sulla nuova funzione Lock VM e sul profilo di configurazione di Parallels Desktop nella libreria Jamf, oltre a molto altro.

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