Fondata verso la fine degli anni 50 in provincia di Varese, Mascioni si occupa di nobilitazione, lavorazione e stampa di tessuti pregiati. Con circa 400 dipendenti, la società produce anche più di 50 milioni di metri di tessuto all’anno, con una lavora …
Fondata verso la fine degli anni 50 in provincia di Varese, Mascioni si occupa di nobilitazione, lavorazione e stampa di tessuti pregiati. Con circa 400 dipendenti, la società produce anche più di 50 milioni di metri di tessuto all’anno, con una lavorazione che comporta in media sette passaggi macchina. Per questo motivo, Mascioni era particolarmente interessata a gestire i dati relativi alla parte creativa e stilistica (circa 800 Gb che comprendono schemi, incisioni, disegni e colori), senza bloccare la produzione in caso di guasto.
«Anche se non abbiamo requisiti particolarmente spinti di continuità di servizio, per noi è importante avere sempre disponibili i dati, che aumentano in media del 15% annuo – illustra Massimo Alt, Cio dell’azienda -. Prima di essere archiviati su spazio disco, quelli relativi ai database sono tenuti in linea quattro anni, quelli di produzione per tre, mentre per il controllo di gestione occorre compiere un’analisi anche degli ultimi cinque. Per alcuni tipi, poi, come le fatture o le e-mail dei clienti, può essere necessario recuperare file di dieci anni fa. Purtroppo ci siamo scontrati con il problema legato alle finestre di backup, che non riuscivamo a completare nell’arco delle 24 ore. In questo modo, parte dei job si sovrapponevano, creando difficoltà nella gestione dei file più critici, come quelli relativi alle paghe dei dipendenti, o in caso di presenza di uno o più file corrotti». Ritenendo necessaria una soluzione alternativa di storage, la società ha, quindi, effettuato un processo di selezione, durato oltre sei mesi. «Alcuni fornitori ci hanno proposto delle soluzioni basate su librerie a nastro di generazione successiva rispetto a quella in uso – prosegue Alt -. Abbiamo valutato anche l’opportunità di adottare una Virtual tape library tradizionale, con abbondanti risorse di spazio su disco, ma senza funzioni di deduplicazione».
La scelta finale è stata di investire su una tecnologia su disco e dopo aver considerato due opzioni concorrenti (che la società ha pouto valutare in conto visione per un mese) sono state preferite le appliance di backup e replica dati Dxi3500 di Quantum. «Entrambi facevano al caso nostro – puntualizza -, ma la nostra decisione è stata orientata dalla qualità del servizio e dalla competenza con cui sono state analizzate le nostre esigenze e la tipologia di dati da gestire». I prezzi erano pressoché allineati; di conseguenza il costo non è stato un criterio determinante.
«Il fattore di compressione ottenuto grazie all’algoritmo di deduplicazione è di oltre 20; siamo arrivati addirittura a 37, ed esistono ancora margini di miglioramento – indica -. Possiamo mantenere i dati in linea per oltre tre mesi, pur occupando appena il 47% dello spazio a disposizione, e prevediamo di arrivare anche a sette o otto. Il nostro obiettivo iniziale si limitava a circa un mese e mezzo. Il tempo di gestione delle operazioni di backup si è ridotto da due o tre giorni al mese a praticamente zero».
Le operazioni di salvataggio dei dati su tutti i server dell’azienda sono state organizzate in quattro job, mentre in precedenza ne occorrevano 15, con una notevole semplificazione nella gestione delle operazioni di backup. Il tempo necessario è tra le 9 e le 12 ore, dalle 7 di sera alle 8 di mattina.
«Per le operazioni di restore, ogni mese eseguiamo, per prova, il recupero di poche centinaia di Mb, fino a 1,5 Gb di dati critici. Rispetto alle soluzioni tradizionali su nastro che usavamo in precedenza, il ripristino avviene in una manciata minuti, anziché in più di un’ora e mezza, con vantaggi sulla produttività e sulla sicurezza dei dati», confronta Alt.
Le operazioni di backup, poi, non sono più in parte demandate in outsourcing a un’azienda esterna, ma vengono gestite internamente, usando in parallelo le due librerie, quella a disco e quella a tape di cui Mascioni era già dotata, sfruttando le caratteristiche complementari delle due tecnologie, la prima per il livello di prestazioni e la seconda per l’archiviazione dei dati sul lungo termine e per la loro esportazione offsite.
Installata nell’estate del 2007, la soluzione si è resa operativa nel giro di 10 giorni. «Nel frattempo è sempre stata garantita la continuità del servizio e mai bloccata la produzione – conclude Alt -. Con la soluzione attuale, non penso che avremo bisogno di nuove risorse di storage per i prossimi due anni, a meno che non cambino radicalmente le nostre esigenze. In futuro eventualmente espanderemo la capacità aggiungendo nuovi dischi».





