Secondo l’Unisys Security Index in Italia l’attenzione alla sicurezza online è al livello più basso d’Europa.
Unisys ha presentato l’edizione 2008 del Security Index, un progetto di ricerca condotto su base periodica nell’arco dell’anno per capire l’atteggiamento delle persone di fronte a una vasta gamma di tematiche inerenti la sicurezza. Lo studio coinvolge 13.296 consumatori di 14 Paesi, fra cui 6.421 in Europa (in Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna e Gran Bretagna) e ne misura le percezioni su una scala di valori da zero a 300, rappresentando quest’ultimo il livello più elevato di preoccupazione.
I risultati europei hanno dato come indicazione un indice medio di 116, a segnalare un moderato livello di timore (negli Stati Uniti l’indice è di 151). Rispetto alla precedente edizione del Security Index, condotta a ottobre 2007, la Germania (165) mantiene la sua prima posizione in Europa quale nazione più attenta alla sicurezza, in salita di 5 punti.
All’estremo opposto c’è la Francia (76), seguita dall’Italia (96), dove l’indice è in salita di 6 rispetto allo scorso anno.
Le frodi sulle carte di credito e debito sono una fonte primaria di preoccupazione per la metà dei cittadini europei. I più sensibili sono i tedeschi (75%), seguiti dagli spagnoli (65%).
In Europa esistono anche forti preoccupazioni relative al furto di identità, con il 50% degli intervistati che si dichiara estremamente o molto in ansia per il rischio di vedersi sottrarre senza autorizzazione i dati personali. Circa otto cittadini tedeschi su dieci (77,9%) dichiarano di essere estremamente o molto preoccupati rispetto alla tutela delle proprie informazioni personali; il problema è sentito anche nel Regno Unito, dove il 61% di consumatori lo ritiene prioritario.
Gli italiani risultano i meno preoccupati d’Europa rispetto ai furti d’identità (indice 81 contro una media europea del 118), anche se la percentuale è in crescita.
La sicurezza legata alla navigazione in rete e ai rischi connessi a virus e malware, shopping e banking online, non sembra essere tra le principali preoccupazioni per Italia (71) e Francia (84), contro una media ben superiore a quota 100 per tutti gli altri paesi europei.





