La piccola Genesys sfida il gigante Intel

La leggenda di Davide e Golia ben si attaglia alle vicende che, da qualche tempo, intrecciano i rapporti fra il gigante Intel e l’italiana Genesys, una piccola azienda di Monopoli con 10 dipendenti, che produce microprocessori. Tutto è nato quan …

La leggenda di Davide e Golia ben si attaglia alle vicende che, da
qualche tempo, intrecciano i rapporti fra il gigante Intel e
l’italiana Genesys, una piccola azienda di Monopoli con 10
dipendenti, che produce microprocessori. Tutto è nato quando, nel
1998, la società, fondata e gestita da Marcello Console, ha messo in
commercio un processore di tipo Intel modificato, con il nome di B52
Mmx. Il cambiamento è un cosiddetto overclocking, che mantiene
inalterate le prestazioni del chip, ma consente risparmi sui consumi
fra il 20 e il 60%. Intel, lo scorso anno, ha fatto causa a Genesys,
chiedendo al tribunale di Roma la confisca del prodotto e il divieto
di produrre nuovi esemplari. Da allora però, per la casa barese è
stato un crescendo di parziali successi.
Un primo giudizio, emesso nel febbraio 1999, requisì i chip in
commercio e vietò l’uso del marchio B52 Mmx, ma riconobbe che
l’attività di manipolazione dei processori Intel era, in sé, legale e
svolta alla luce del sole. Dunque, l’unico provvedimento fu il
divieto di usare il marchio Mmx, effettivamente di proprietà Intel.
"Il danno fu comunque relativo – spiega Console – poiché
avevamo venduto solo 150 microprocessori, fino ad allora"
. Un
secondo giudizio, arrivato dopo il ricorso di Intel, nel febbraio di
quest’anno, chiarisce che la modifica alla scheda madre è configurata
a frequenze diverse da quelle raccomandate da Intel e il risultato è
un prodotto in realtà più complesso. Nulla di illegale, dunque. C’è
stato un terzo giudizio, nello scorso giugno, che ha respinto un
nuovo ricorso di Intel e la conseguente richiesta di danni per 2,4
miliardi di lire. Come risposta, Genesys ha fatto una controrichiesta
di 18 miliardi per danni morali e mancati introiti. "Ma siamo
aperti a una soluzione amichevole e alle collaborazioni tecniche con
Intel"
, ha rassicurato Marcello Console.
Per ora, dunque, Davide ha battuto Golia. Ma, in prospettiva, le cose
potrebbero cambiare,poiché il prossimo Pentium 4 ha il fattore di
moltiplicazione fissato all’interno del processore e non può essere
modificato dall’esterno. "Siamo un concorrente scomodo, per
quanto piccolo"
, si sbilancia Console, che, per garantirsi un
futuro nel business, sta ora cercando nuovi partner tecnologici, in
particolare in Asia.

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