Determinante e risolutoria. Così può essere definita l’Information technology nella crescita dell’Azienda ospedaliera di Padova, struttura che conta 80 reparti di ricovero e cura, 1.500 posti letto, più di 5.000 operatori e uno stretto legame con l’uni …
Determinante e risolutoria. Così può essere definita l’Information technology nella crescita dell’Azienda ospedaliera di Padova, struttura che conta 80 reparti di ricovero e cura, 1.500 posti letto, più di 5.000 operatori e uno stretto legame con l’università cittadina per le attività di studio, ricerca e assistenza medico sanitarie. Da quasi un decennio, infatti, le direzioni generali dell’Azienda ospedaliera e Azienda Usl 16 della città hanno scommesso sull’It e nel 2001 è stato creato un dipartimento specifico, con il compito di sostenere l’innovazione tecnologica, in particolare per quanto riguarda la dotazione telematica del personale (medico e infermieristico) in funzione delle relazioni con l’utente. Sulla linea strategica manageriale votata al rinnovamento, la gestione dell’area è stata attribuita a Paolo De Nardi che, in qualità di consulente esterno è responsabile del dipartimento interaziendale di Information technology (anche per l’Istituto Oncologico Veneto). «Negli anni, le cose sono molto cambiate – ricorda -. Ai tempi, data la complessità dell’ospedale, qualsiasi progetto risultava particolarmente difficoltoso. Alcuni importanti e costosi contratti di outsourcing, ad esempio, non erano correttamente gestiti né davano i risultati attesi, pur avendo delle premesse interessanti; non esisteva una logica di integrazione tra i sistemi sviluppati internamente e presenti nelle diverse unità operative e, all’interno dell’It c’era carenza di personale e di organizzazione».
De Nardi e i suoi uomini hanno, quindi, cercato di individuare l’architettura migliore su cui impostare l’articolato sistema informativo, optando per un ambiente cooperativo, grazie anche all’uso di mattoncini tecnologici di Enterprise application integration. «Abbiamo lavorato componente per componente, studiando il dettaglio delle singole funzionalità, e siamo andati a rilevare le necessità direttamente sul campo, in reparto, per mesi interi».
Gli interventi sulla parte tecnologica hanno riguardato il networking («perché è inutile informatizzare il pronto soccorso se la rete cade una volta alla settimana», puntualizza De Nardi), i database, il backup e l’area gestionale. Ora, le infrastrutture delle tre aziende, in totale 9.000 dipendenti, 3.500 computer, 16.000 punti rete, sono centralizzate. «Siamo partiti dalle applicazioni per renderle aderenti alle esigenze e poi ci siamo dedicati all’infrastruttura, ridondata fino all’ultimo cavo, per renderla performante», spiega. In contemporanea, è stato abbandonato lo sviluppo interno, concentrando le risorse sulla gestione dei progetti dal lato informatico. «Il mio team adesso è composto da veri e propri analisti, che costituiscono anche un’interfaccia per utenti e fornitori – puntualizza -. In questo modo, la nostra credibilità è cresciuta, grazie anche a una direzione che ci ha permesso di lavorare e di sperimentare, al punto che oggi, spesso, ci ritroviamo ad anticipare soluzioni che non ci sono ancora state richieste. Riceviamo parecchie proposte dagli utenti ed è a loro, dai medici ai magazzinieri, che dobbiamo fornire risposte utili. E per farlo, il problema non risiede tanto nei soldi ma nelle idee, nella capacità di spenderli nel modo migliore possibile. È in questo modo che si ottiene la validazione aziendale».
Tra i progetti che De Nardi porta a esempio, spicca il sistema di gestione delle immagini, realizzato in open source dalle Università di Padova e di Trieste (si veda Box): «Solitamente, si parlerebbe di cifre superiori ai 10 milioni di euro, ma noi ne abbiamo speso solo uno». Ma le iniziative di De Nardi non si fermano qui e, passando per la gestione della terapia farmacologica del malato a quella della sala operatoria, alla Business intelligence, alla firma digitale, arrivano fino al braccialetto identificativo del paziente. «Sperimentiamo molto – illustra – e ora stiamo proseguendo nell’introduzione dei thin client nelle 130 unità operative. Per la gestione delle cartelle cliniche è stato introdotto il Wi-Fi, che vogliamo incrementare, mentre gli utenti dell’applicazione per l’accesso al repository dei dati clinici, in un anno, sono arrivati a 2.000. In linea di massima, ogni rollout di progetto richiede un paio d’anni».
A soddisfare particolarmente il Cio è proprio la tecnologia thin client, che definisce «una grande opportunità. Rispetto all’offerta fattaci dal fornitore, abbiamo messo a punto un sistema molto interessante che, su infrastruttura blade virtualizzata (i server virtualizzati sono 60, la metà del totale, ndr), permette all’utente di identificarsi e aggiudicarsi uno slot disponibile. L’uso può avvenire in remoto, perché il traffico di rete per applicazioni di client/server è bassissimo. Gli sportelli e le sale operatorie ne possono trarre molteplici benefici. Ovviamente, la refertazione radiologica su un thin client può creare qualche difficoltà, ma stiamo cercando di percorrere anche questa strada». Risultati che De Nardi ha potuto raggiungere anche grazie al suo team: «Mi sono attorniato di persone innovative e propositive e, in totale, il personale del dipartimento It è di circa 50 persone, compreso chi si occupa di telefonia, sistemisti, analisti e help desk». Risultati che potrebbero essere ancora migliori se con tutti i fornitori si riuscisse a instaurare un rapporto di partnership reale: «Le mie scelte si indirizzano a quelle aziende che hanno voglia di investire. Non sono interessato al prodotto in se stesso, ma alla volontà del fornitore di sviluppare insieme. In questo modo si possono realizzare ottime soluzioni che possono essere diffuse, fino a creare una vera e propria comunità di utilizzatori. Il vendor ci guadagna in immagine, oltre a poter rivendere le interfacce, basate su standard internazionali, noi in collaborazione. Purtroppo, però, è difficile coinvolgere i grossi nomi, mentre le software house specifiche, che nel nostro ambito sono molte, sono pronte e dispongono di soluzioni interessanti».
Per il futuro, l’attenzione si concentrerà sul rapporto col cittadino, rivisitando completamente il portale aziendale e perfezionando i sistemi di prenotazione e conferma delle visite specialistiche via sms e Internet.





