Circa due anni fa, Fujitsu Siemens Computers (Fsc) ha acquisito da Siemens Informatica la divisione Product Related Services (5.000 professionisti nel mondo). In Italia, l’integrazione è avvenuta in due step, il primo ha portato alla costituzione della …
Circa due anni fa, Fujitsu Siemens Computers (Fsc) ha acquisito da Siemens Informatica la divisione Product Related Services (5.000 professionisti nel mondo). In Italia, l’integrazione è avvenuta in due step, il primo ha portato alla costituzione della società Fujitsu Siemens Computers It Product Services che, nell’ottobre scorso, è confluita in Fsc, diventandone la divisione Services e contribuendo così al raddoppio del numero dei dipendenti della filiale nazionale, oggi circa 300.
Questa realtà, che ha mantenuto l’anima multivendor della società da cui proviene, offre servizi sia su prodotti office che su server e storage. «Vista la necessità dei clienti di contenere le spese in ambito It, in particolare la divisione ha messo a punto un’offerta completa di managed services in ambito Office, con un approccio nuovo – esordisce Danilo A. Salladini, marketing manager Services -. L’obiettivo è quello di cambiare i classici contratti di servizi in uso qualche anno fa, come l’outsourcing, dove vengono ceduti al service provider l’infrastruttura di macchine e uomini, o il classico contratto di servizio, dove però è il cliente il responsabile. La nostra proposta di Managed Services è una via di mezzo, in quanto ci prendiamo la responsabilità del servizio, sollevando il cliente da tutte le attività sulle quali dovrebbe investire, in particolare sul know how delle persone, per cui noi possiamo gestire le sue macchine, oppure acquisirle o fornirle in un contesto di servizio. In questo ruolo, è chiaro che ci troviamo in un contesto di prodotti multivendor, per cui la nostra proposta va dalla scelta delle tecnologie, alla fornitura di quello che serve al cliente, il quale, in base al contratto, può scegliere se fare gli acquisti direttamente o farli fare a noi. Realizziamo anche il progetto di It, gestiamo tutta l’infrastruttura, sia hardware che software, il supporto dato dalla maintenance e dall’approvvigionamento e poi anche la dismissione, in quanto ritiriamo le macchine che diventano obsolete. Il tutto è gestito da processi sviluppati da noi, con metodologia Itil, e che sono i classici processi di change, configuration, asset e problem management e quant’altro e che possono essere applicabili in toto, oppure essere integrati con la struttura che ha già il cliente. Dopo di che si procede con la service delivery, composta da vari mattoncini, che ci permettono di comporre i servizi in base alle scelte fatte».
Il contesto office per Fsc Services è il posto di lavoro, il che significa non solo la macchina e il software che vi gira sopra, ma anche tutto quello che serve per farla funzionare, come l’attacco di rete o la stampante collegata. «Le macchine sono sempre più complesse e il posto di lavoro diventa importante, perché se qualche cosa non va incide sulla produttività del dipendente. Per quanto ci riguarda, in base alla tipologia di contratto, noi possiamo anche intervenire nel giro di 4 ore, ma in certi contesti particolarmente critici, come il front office delle banche, possiamo proporre la sostituzione immediata della macchina. Per cui il nostro obiettivo è ridurre il downtime, aumentando l’efficienza del posto di lavoro, per poi garantire gli Sla».
Il manager, in merito, sottolinea che per esempio, banalmente, anche una non corretta gestione delle garanzie può portare a significativi risparmi. Infatti, spesso negli uffici si dimentica, una volta installata la macchina e affidata in gestione, che alcuni interventi sono ancora in garanzia.
Nell’offerta Managed Services di Fsc rientrano anche le stampanti e le periferiche in genere, prodotti che la società non produce, ma sui quali la divisione Servizi ha avuto modo di maturare una vasta esperienza. L’area delle printing, peraltro, gioca un ruolo importante nella gestione dei servizi per l’office, «perché ci siamo resi conto che proprio in questo comparto si possono fare dei saving notevoli, anche del 40%, – sottolinea il manager – e quindi è nostra cura capire, assieme al cliente, quali sono le tecnologie migliori per la sua attività. Peraltro noi offriamo anche il pay-per-use, cioè un contratto tarato sulle effettive esigenze del cliente e questo non è semplice, perché richiede uno studio dettagliato soprattutto nella fase iniziale di develop. Una volta che il programma di Print Lifecycle Management viene avviato, il cliente si rende subito conto dei vantaggi che può ottenere con il nostro approccio. Un esempio banale può essere l’approvvigionamento di consumabili, che normalmente viene gestito dall’ufficio acquisti, per il quale ci sono delle persone dedicate: noi ci occupiamo anche di questo e quindi liberiamo risorse da occupare in altro modo, per cui ci sono molti costi occulti che si possono eliminare».
Una volta definita la linea da seguire, in una prima fase, chiamata “quick win” i consulenti Fsc affrontano il consolidamento e l’ottimizzazione delle macchine. «Dal momento che i contratti di servizi in ambito printing prevedono la definizione di un costo per pagina per un certo numero di pagine, – conclude Salladini – poiché non c’è un reale controllo, molto spesso osserviamo che si verifica un aumento del volume delle stampe, per cui è nostra cura intervenire per avviare un processo di formazione dell’utente in un’ottica di ottimizzazione sostenibile, con l’obiettivo di far scendere l’impennata delle stampe, anche perché, se il cliente consuma meno dello stabilito, paga meno e quindi risparmia».





