Preferisce puntare su tecnologie consolidate Gianluca Guidotti, responsabile dei sistemi informativi di La Perla, noto gruppo nel settore dell’underware, della lingerie e del beachware, che, nel descrivere il supporto fornito dall’It al business aziend …
Preferisce puntare su tecnologie consolidate Gianluca Guidotti, responsabile dei sistemi informativi di La Perla, noto gruppo nel settore dell’underware, della lingerie e del beachware, che, nel descrivere il supporto fornito dall’It al business aziendale, mette l’accento sulla semplificazione. «Il nostro obiettivo – illustra – è rafforzare gli aspetti di sviluppo già realizzati per quanto riguarda il dato ed evolvere l’interfaccia utente per rendere più facile il processo di formazione e condivisione delle funzioni intraufficio e intrareparto. Quattro anni fa abbiamo iniziato a unificare i sistemi As/400, che da sette sono passati a due. Fino ad allora, infatti, le varie divisioni di produzione e progettazione, provenienti principalmente da acquisizioni di altre aziende, disponevano ognuna del proprio server». Ed è in questo supporto che Guidotti riconosce il valore per il business dell’area che guida. «Da sempre l’It è considerata una funzione facilitatrice e la riduzione dei server è andata nella direzione di ridurre la complessità». Anche il numero dei depositi è stato ridotto e ora la società conta solo su quello centrale (La Perla ha tre sedi in provincia di Bologna, uno showroom a Milano, quattro filiali estere, un ufficio commerciale a Singapore e vari laboratori in Italia e nel mondo). «Questo processo di convergenza ha fatto sì che rivedessimo le procedure e i programmi per la gestione del magazzino – continua -. È stato anche considerato di introdurre la radiofrequenza, ma pensare di rimettere mano a un lavoro appena concluso, oltretutto tenendo conto dei dubbi che ammantano questa tecnologia, ci ha fatto desistere, almeno per il momento. Negli ultimi 2 anni, comunque, La Perla ha messo a budget una quota cospicua per effettuare test sull’Rfid, che nel 2008 riproporrò».
Gli investimenti sono suggeriti, ma non decisi autonomamente dal responsabile dei sistemi, che risponde all’incaricato dell’informatica nel Cda. Il datawarehouse, ad esempio, nato da un’esigenza silente, «perché è ovvio che l’azienda ha sempre bisogno di dati e report per prendere al meglio le sue decisioni», è stato sviluppato internamente, con il supporto di società partner, su indicazione dell’It, e ha trovato riscontro positivo nei superiori.
«Un tempo, ad esempio – ricorda Guidotti, a capo dell’It da circa un anno ma in La Perla da quasi dieci -, reperire i dati di venduto dalla rete dei nostri negozi presupponeva un lavoro di giorni. Il processo di elaborazione e aggregazione per la realizzazione dei report da fornire alla direzione richiedeva una settimana. Oggi, grazie a una serie di processi rivisti e programmi cambiati, tutte le mattine il direttore commerciale ha sulla scrivania i dati del sellout delle boutique di tutto il mondo relativi alle 24 ore precedenti».
La lotta alla complessità rappresenta, comunque, un continuum che prosegue nel tempo. Nel passato, infatti, La Perla (che ha superato le 5 decadi di attività e, dall’agosto scorso, ha stretto un’alleanza strategica con il fondo americano di private equity Jh Partners) raggruppava più aziende ed era impostata secondo un concetto divisionale, ora superato grazie anche all’impegno dei sistemi informativi.
«Attualmente, i dipendenti superano le 1.000 unità – precisa Guidotti – i pc sono circa 800 e nell’It siamo un paio di decine, occupati quotidianamente sul fronte gestionale, Sap, posta elettronica e file server». E se l’Erp è in uso da più di un lustro, le componenti finance, magazzino, produzione e distribuzione girano su un pacchetto realizzato internamente. «Una scelta che risale a oltre 15 anni fa. Quando le esigenze hanno spinto la società a creare il sistema informativo, sul mercato non esistevano soluzioni adeguate. Con l’aiuto di alcuni partner abbiamo, quindi, avuto l’onere e l’onore di sviluppare un gestionale in modo diretto. Questo ha consentito ai dipendenti di diventare molto bravi ad assecondare le evoluzioni del mercato del fashion, anche integrando o sostituendo funzionalità con soluzioni deputate». Obiettivo di Guidotti, però, è far evolvere l’interfaccia e andare verso il Web «perché chi inizia ora a lavorare per noi trova difficoltà a misurarsi con uno strumento nato negli anni 80».
In questa direzione sono andati gli investimenti sul portale aziendale, che dovrebbero proseguire coinvolgendo l’e-mail.
Nel complesso, la quota di fatturato a disposizione dell’It, compresa quella per il personale, è al di sotto del 2% e nel 2008 coinvolgerà la virtualizzazione dei server. Tutte le realtà aziendali sono interconnesse con le due sale macchine della società, posizionate in siti differenti. «Le funzioni principali dell’It sono state replicate in main e slave in un’ottica di disaster recovery ed è in corso un pilota di virtualizzazione che dovrebbe riguardare il 40% delle macchine. Stiamo anche cercando l’approccio migliore per il VoIp, sia dal punto di vista delle postazioni fisse per gli uffici, sia per i negozi. Anche in questo caso, con i nostri fornitori abbiamo già portato avanti delle sperimentazioni». Del suo rapporto con il fronte dell’offerta, Guidotti si dice soddisfatto: «Non è difficile trovare fornitori disposti a progetti in partnership, che permettono di risparmiare, mentre è più complesso individuare applicazioni interessanti per il mercato specifico. I vendor multinazionali, che dispongono di un portafoglio ampio, faticano a calarsi nei panni di una realtà come la nostra. Spesso, quando si cerca di introdurre qualcosa di innovativo, ci ritroviamo a misurarci con soluzioni pensate per ambiti diversi che però, per essere adattate, richiederebbero troppo tempo e denaro. Meglio puntare, quindi, sull’esperienza dei dealer locali, che vantano grande competenza nel settore della moda».





