Il test del Sony DR-EX230DP

Gennaio 2008 Auricolari stereo “in-ear”, utilizzano un
microfono tipico degli auricolari per telefoni cellulari, montato sul cavetto
di sinistra. Ciò significa che il microfono essendo fissato al cavetto
audio resterà lontano dalla bocca. I risultati nonostante ciò
sono eccellenti come volume e come timbrica della nostra voce percepita dall’interlocutore,
che è la più naturale e calda della prova. Peccato che il fruscio
di fondo, anche se nella media (-40dB), abbia una frequenza acuta che disturba
un po’. Gli auricolari “in-ear” si inseriscono direttamente
nell’ingresso del condotto uditivo, offrendo un migliore isolamento dai
rumori esterni ma, come detto, non tutti li trovano confortevoli e nel caso
di volumi elevati presentano rischi maggiori per l’udito rispetto agli
auricolari classici. Inclusi earbud di diverse dimensioni per adattarsi alle
diverse conformazioni anatomiche. Il cavo è corto, 1,2 metri, il che
rende impossibile l’uso con PC disposti sul pavimento: si tratta di auricolari
adatti a notebook o lettori MP3. Inoltre sul cavetto sono assenti controllo
volume e tasto mute. Con i test frequenze si scende sino a ben 16 Hz ma il volume
è apprezzabile a partire da 35 Hz, in alto si arriva sino a 18 KHz. Scarsi
risultati nell’ascolto di musica: timbrica estremamente secca e tagliente,
con effetto “scatoletta”.

Caratteristiche tecniche

• Le telefonate su Internet via PC