Un traduttore da portare sempre con sé

I software di traduzione automatica supportano diverse lingue e includono molteplici dizionari con termini specialistici. Anche se l’intervento umano è sempre indispensabile.

Gennaio 2008 I software di traduzione automatica stanno vivendo un
periodo di grande diffusione a livello di singoli utenti, professionisti e aziende
medio/piccole. In precedenza questo tipo di software era invece utilizzato principalmente
da grandi aziende o da specialisti del settore.
I motivi della maggiore diffusione dei software di traduzione sono principalmente
nelle crescenti necessità di rapportarsi con interlocutori di lingue
diverse, e di comprendere il senso di documenti e pagine web in lingua straniera.

Se per l’inglese spesso professionisti e piccoli imprenditori hanno una
conoscenza sufficiente per comprendere documenti e pagine web, in ogni caso
raramente si ha una padronanza sufficiente per stendere in proprio documenti,
comunicazioni o manualistica in inglese.
Per le altre lingue invece è quasi sempre impossibile anche la semplice
comprensione di documenti o contenuti Internet, soprattutto considerando che
oggi le lingue di cui può essere richiesto l’uso non sono più
solo le lingue europee più comuni come francese, tedesco e spagnolo.

Spesso è necessario comprendere o utilizzare altre lingue come portoghese,
greco, olandese o finlandese, o lingue dell’Est Europa come russo, rumeno
e lingue dell’ex Yugoslavia, sino ad arrivare a cinese, giapponese, coreano,
arabo ed ebraico. A proposito dell’ebraico, ha fatto notizia recentemente
un “incidente diplomatico” occorso tra Olanda e Israele per una
traduzione automatica effettuata con il servizio online BabelFish: i giornalisti
israeliani hanno inviato una traduzione in inglese delle domande che avrebbero
sottoposto alle autorità olandesi, la cui traduzione era però
stata effettuata con BabelFish e conteneva errori e frasi talmente ridicole
che le autorità olandesi si sono sentite prese in giro e hanno presentato
formale richiesta di chiarimenti diplomatici. Ciò dimostra che i risultati
di una traduzione automatica sono ancora ben lontani dall’essere utilizzabili
“così come sono” senza alcuna revisione da parte di un essere
umano, a maggior ragione per una lingua dalla struttura morfosintattica così
diversa da quelle europee come l’ebraico, come è stato messo in
luce anche in queste pagine in occasione di prove e confronti tra soft-ware
di traduzione.

L’utilità dei software di traduzione non sta infatti nel pretendere
una traduzione perfetta, che oltretutto anche gli esseri umani hanno difficoltà
a produrre a causa di interpretazioni e sfumature che spesso solo i madrelingua
conoscono, ma nella possibilità di velocizzare la traduzione di documentazione
di importanza non “critica” e di rendere “comprensibili”
documenti e soprattutto contenuti web in lingue straniere.

In un’azienda di dimensioni non grandi non si può certo assumere
un traduttore interno, dunque le soluzioni sono usare servizi di traduzione
professionali o sfruttare un soft­ware di traduzione. La prima soluzione
è obbligatoria per documenti di vitale importanza come contratti, documentazione
scientifica, legale o medica, e documenti che devono rispecchiare la “reputazione”
aziendale. Per i documenti in ingresso di secondaria importanza, traduzione
di manualistica consumer, e per l’accesso a contenuti di siti web stranieri
si può invece sfruttare un software di traduzione con notevoli risparmi
nei costi.

L’accuratezza di questi soft-ware, tra i quali in questa occasione abbiamo
testato l’appena uscita versione 7 di Babylon, è oggi superiore
all’80%, il che significa comunque un errore ogni 5 elementi tradotti
correttamente, e implica un lavoro di editing anche se decisamente ridotto rispetto
al passato se la traduzione deve essere inviata a terzi. Se invece il software
è usato per tradurre in tempo reale pagine web consente comunque una
buona comprensione delle pagine in lingua straniera.

Traduttori in movimento
Un nuovo campo di sviluppo per i software di traduzione sta nascendo nell’ambito
della mobilità: le crescenti prestazioni di palmari e cellulari rendono
ora possibile realizzare versioni mobili di dizionari professionali (per esempio
il celebre Oxford da 240.000 termini con definizioni, fraseologia, elementi
di grammatica e link web, recentemente presentato in versione per cellulari
e palmari Symbian/UIQ, Palm OS e Windows Mobile da Paragon) ma anche di veri
e propri software di traduzione, come il Traduttore Plurilingue Mobile di DLI/Synthema
che abbiamo testato in questa occasione. Inutile dire che la possibilità
di sfruttare un software di traduzione sul proprio dispositivo mobile è
una vera manna per i professionisti in mobilità, visto che l’uso
può essere effettuato direttamente mentre ci si trova nei paesi stranieri
e “su strada”, nelle situazioni in cui è necessaria la comprensione
della lingua o la comunicazione corretta del proprio pensiero. Inoltre è
possibile tradurre testi copiati e incollati da browser mobile, potendo così
comprendere siti web stranieri dovunque ci si trovi.

Alcuni software mobili, come quello testato in questa occasione, offrono anche
un coniugatore di verbi in diverse lingue straniere, funzione impossibile da
ottenere con un dizionario cartaceo e che consente ad esempio di poter correttamente
dire “se fossi arrivato in tempo alla riunione avrei ascoltato il discorso
introduttivo” in 5 lingue diverse senza sbagliare i tempi verbali.

Risultati test traduzione

Programma Traduttore Plurilingue Mobile Babylon 7
Produttore DLI/IdiomaX Babylon
Voto globale 7,5 8
Llingue supportate 5 25
Trad. italiano/inglese
6 8
Trad. inglese/italiano 5,5 7
Traduzione testi specialistici (medico e legale, italiano/inglese) 8 7

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome