Il nodo delle dispute legali resta insoluto.
Contrastanti le reazioni della comunità open source dopo l’annuncio di ieri di Microsoft. Nessuna, tuttavia, davvero entusiastica.
Molte realtà, negli anni, avevano già raggiunto accordi individuali con Microsoft e dichiarano dunque che le nuove strategie non portano sostanziali modifiche a ciò che già è in essere.
L’Open Source Consortium, da parte sua, definisce l’annuncio di ieri fumo negli occhi. “Da un lato Microsoft dichiara di voler aprire le Api, dall’altro pone nuove condizioni”.
Fa discutere, soprattutto, l’aspetto legale della questione.
La nuova strategia di Microsoft non esclude rischi di cause e sanzioni.
Di fatto, ciò che qualcuno legge come liberalità della casa di Redmond, inevitabilmente si scontra, alla prova dei fatti, quando dalla progettualità si arriva all’ambito commerciale.
E di fatto, un’attenta lettura del comunicato ufficiale riafferma ciò che in più di un’occasione Steve Ballmer ha sostenuto: la proprietà intellettuale di Microsoft non è di utilizzo gratuito.





