L’iniziativa è frutto di un lavoro che ha coinvolto aziende, unversità e centri di ricerca
Un Libro bianco su ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico è il frutto di oltre un anno di lavoro del Forum della Competitività organizzato dalla regione Veneto che ha coinvolto imprese, università, centri di ricerca, poli tecnologici e sindacati.
Secondo l’assessore alle Politiche economiche Fabio Gava l’iniziativa ha raggiunto il suo scopo “Perché ne è scaturito un documento condiviso, che non si nasconde le difficoltà, ma che indica chiaramente come l’economia veneta sia oramai orientata verso ricerca e innovazione, e abbia le idee chiare sul da farsi, dopo un lungo periodo nel quale le nostre imprese hanno operato facendo innovazione senza, o con poca, ricerca. Chiare anche le richieste che vengono rivolte alla pubblica amministrazione, prima tra tutte la Regione: orientare, governare e sostenere questi processi.
E lo stiamo facendo con varie iniziative, tra le quali la specifica legge 9 del 2007 per creare un coordinamento operativo tra pubblica amministrazione, impresa e scienza grazie anche a uno stanziamento triennale di 30 milioni di euro; e la scelta inserire ricerca, istruzione e formazione tra le materie sulle quali applicare l’articolo 116 della Costituzione e avviare una trattativa con lo Stato per ottenere maggiori competenze rispetto alle altre Regioni a Statuto Ordinario”.
La sintesi del libro è costituita da un decalogo nel quale si chiede la creazione di una rete che permetta di produrre innovazione, la valorizzazione del capitale umano, la misurazione dei risultati, una pianificazione strategica con pochi chiari obiettivi, lo sviluppo di imprese tecnologiche, il sostegno all’innovazione radicale e altri punti fra i quali spicca la richiesta di una nuova finanza per sostenere i progetti innovativi.
Per questo la Regione si impegna alla creazione di nuovi fondi specializzati per il sostegno alla nascita e allo sviluppo di imprese, agli investimenti e all’innovazione. Tra le possibili azioni c’è la creazione di un fondo di seed capital allo scopo di andare incontro a quella parte di domanda di finanziamento che trova le maggiori difficoltà a essere soddisfatta.
Il fondo potrebbe operare con due modalità di intervento complementari.
Pre-seed financing: azioni finalizzate allo sviluppo dei risultati di attività di ricerca e sperimentazione di prodotti e processi nel momento in cui occorre realizzare un prototipo, effettuare un test, verificare il mercato e implementare gli aspetti organizzativi della nuova impresa.
Start up financing: azioni con l’obiettivo di supportare la materiale implemetazione di progetti industriali frutto di attività di R&S finanziando lo sviluppo di un prodotto a partire da un prototipo contribuendo a creare le condizioni per l’intervento di investitori privati che possano supportare professionalmente e finanziariamente l’impresa.





