Norman fa rotta sulle medium enterprise

Rilasciato un nuovo Network protector a protezione della produzione nelle imprese di medie e grandi dimensioni, ora il vendor cerca partner ad hoc.

Entrare in azienda con credenziali diverse. Che l’antivirus sia una condizione essenziale in azienda (e non solo lì), ma non più sufficiente, ne è convinta anche Norman.
 
Fra le novità di prodotto rilasciate dal vendor «c’è – per bocca di Walter Brambilla, a capo della filiale italiana – un nuovo e completo Norman network protector». Per ora basato esclusivamente software che gira su Debian Linux, Nnp si propone di proteggere la produzione in azienda separando le diverse aree che la compongono (produzione, logistica, amministrazione e così via), bloccando i sorgenti dei codici maligni.
«Il tutto – conferma Brambilla – senza utilizzare meccanismi proxy che rallentano la produzione. Per il momento è sufficiente che il cliente abbia un server dove poter installare il nostro software e Debian Linux. Per il futuro avremo, invece, un box all in one».

Il target di clienti cui si rivolge la soluzione, è facile intuirlo, è di dimensioni più vicine a una medium enterprise interessata a monitorare tutto quello che transita sulla propria rete, motivo per il quale Norman è in cerca di partner “di un certo tipo”. Come spiega Brambilla: «Al momento stiamo facendo conoscere la soluzione ai distributori e ai loro partner. L’interesse è alto».

Non c’è da sospettarlo, visto che il two tier di Norman in Italia ha per attori distributori come Alias di Udine, specializzato anche in ambito networking, oltre che in sicurezza, e l’emiliana Strhold, più orientata al mondo degli sviluppatori e con attivo al proprio interno un Linux Competence Center che, nella nuova strategia di Norman, può giocare un certo ruolo.
 
«Con ciò, quello che proponiamo oggi – puntualizza Brambilla – è un prodotto che indirizza un business del tutto nuovo. Motivo per cui abbiamo deciso di lavorare al contrario, spendendoci in prima persona per portare a casa dei lead da girare a quel canale che saprà impegnarsi con noi. Questo perché i clienti che andiamo ora a indirizzare, spesso e volentieri, non sono abituati a parlare con dei partner, mentre quest’ultimi, a loro volta, non sempre hanno accesso ai grandi clienti. Chiaro è – conclude il manager – che se le partnership al momento attive a tutti i livelli non dovessero rivelarsi sufficienti, volgeremo altrove il nostro sguardo».

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