Le caratteristiche da valutare nella scelta di un UPS

L’elenco di feature da considerare: dal carico massimo sopportabile al tipo di tecnologia, passando per l’autonomia e la gestione remota.

Come noto, l’UPS o gruppo di continuità è il dispositivo posto a monte del PC in grado di alimentare il computer per un tempo limitato in caso di mancanza di elettricità. Ci sono diverse caratteristiche da valutare nella scelta di un UPS. Di seguito elenchiamo le principali:

1. Il carico massimo sopportabile, espresso in VA
(Volt – Ampere)
. Naturalmente è sempre saggio sovradimensionare
l’UPS rispetto all’assorbimento teorico
dell’insieme dei sistemi da proteggere (non solo il PC
ma anche il monitor, il modem-router, eventualmente
la stampante, e così via). Sarà così possibile assorbire
picchi inattesi di carico, senza contare che l’autonomia
durante il black-out sarà maggiore.

2. Il tempo di commutazione della fonte di alimentazione
da rete elettrica a batteria interna
. Tale tempo
(che deve essere dell’ordine dei pochi millisecondi al
massimo) va confrontato con il tempo massimo sopportabile,
in condizioni di assenza di alimentazione,
dalla più “esigente” tra le unità da proteggere.

3. La durata massima del periodo di autonomia in assenza di alimentazione
in condizione
di carico massimo
. A
seconda del dimensionamento,
l’UPS
può lasciare giusto
il tempo per salvare i
dati e chiudere le applicazioni
(una decina
di minuti) oppure
permettere una vera
“business continuity”
per un tempo di
diverse ore. Fra questi
due scenari passa
una differenza molto
rilevante per quanto riguarda il dimensionamento e
il costo dell’UPS (che sarà varie decine di volte maggiore
nel secondo caso).

4. Il tempo richiesto per una ricarica completa. Si
tratta di un valore essenziale per sapere quali chance
ha il sistema di resistere a due o più black-out in
rapida successione. In molti casi il processo di carica
è di gran lunga più lento di quello di scarica: un UPS
che garantisce 10 minuti di autonomia a carico massimo
può impiegare ore per ricaricarsi completamente.
Questo evidentemente pone limiti precisi non solo
alla durata degli incidenti di alimentazione, ma anche
alla loro frequenza. La soluzione è ancora una volta
quella di sovradimensionare l’UPS.

5. La capacità di smorzare sovratensioni, disturbi
impulsivi e scariche elettriche
conseguenti a fattori meteorologici
o a disservizi della rete elettrica: come già accennato,
questa prestazione può essere fornita da un
surge protector separato, ma può anche essere intrinseca
per il tipo di tecnologia dell’UPS (come spiegato
più avanti) oppure essergli conferita da un modulo
dedicato interno.

6. La capacità di interfacciarsi a livello logico-applicativo con i sistemi sotto protezione, in modo da forzare
il salvataggio automatico dei dati e lo shutdown
ordinato dei sistemi stessi. Di solito ciò avviene mediante
collegamento seriale o USB ed è richiesta
l’installazione di un apposito software di supervisione.
Tale software raramente è disponibile su
molti sistemi operativi diversi, pertanto è importante
valutare con attenzione la qualità del supporto software
offerto dal fornitore dell’UPS.

7. La disponibilità di un sistema di controllo remoto per il monitoraggio dello stato di carica della batteria
e per la consultazione di un log degli eventi critici
che si sono verifi cati. Se ne possono trarre utili
informazioni per dimensionare meglio l’UPS e perfino per sporgere reclamo verso il fornitore di energia
elettrica.

8. Il tipo di tecnologia. In ordine crescente di protezione,
di rapidità di commutazione e di immunità dai
disturbi sull’alimentazione primaria, ma anche di costo,
vanno ricordate tre tecnologie di UPS:

  • Passivo, che interviene solo in caso di mancanza
    di alimentazione, ma non filtra l’alimentazione
    proveniente dalla rete primaria;
  • On line interactive, che regola e filtra la tensione
    della rete primaria mantenendo contemporaneamente
    in carica la batteria: in caso di blackout
    un commutatore rapido la fa entrare immediatamente
    in servizio, con una interruzione quasi impercettibile;
  • Online a doppia conversione, che alimenta il
    carico permanentemente dalla batteria. Quest’ultimo
    tipo di unità trasforma costantemente in corrente
    continua la corrente alternata in ingresso mediante
    un raddrizzatore; la corrente continua così
    ottenuta viene in parte usata per la carica di mantenimento
    della batteria, mentre il resto viene nuovamente
    convertito in corrente alternata per il carico,
    con parametri assolutamente stabili e totale
    disaccoppiamento da eventuali disturbi presenti
    sull’alimentazione primaria.

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