Cresce il mercato della sicurezza in Italia, complici normative stringenti in materia di protezione dei dati e tutela della privacy. Ma complici anche le esigenze degli utenti, che diventano sempre più complesse, e le minacce di giorno in giorno più su …
Cresce il mercato della sicurezza in Italia, complici normative stringenti in materia di protezione dei dati e tutela della privacy. Ma complici anche le esigenze degli utenti, che diventano sempre più complesse, e le minacce di giorno in giorno più subdole. Aumenta, quindi, il giro d’affari legato alla protezione It nel nostro paese, e aumenta a due cifre, secondo Idc, passando dai 655 milioni di euro dello scorso anno ai 761 di questo, per arrivare fino a 1,119 miliardi nel 2010. Cambiano anche i prodotti utilizzati: gli utenti, infatti, si indirizzando sempre più verso soluzioni multifunzionali, che integrano diverse tecnologie quali la sicurezza e lo storage, ad esempio, oppure la protezione e il networking. A trainare il comparto è il secure content management, mentre i software di protezione dalle minacce di Internet si avviano, secondo l’analista, a una fase di maturità, lasciando spazio a soluzioni hardware omnicomprensive (le cosiddette appliance Utm, Unified threat management), che spopolano nel nostro paese e in Europa.
Secondo l’Assintel Report 2007 (i), gli investimenti in sicurezza incidono mediamente per il 12% sul budget It. Questo flusso di denaro è convogliato soprattutto verso le aree della gestione di identità e accessi e, in particolare, verso le suite integrate e le tecnologie di singolo sign on. Assistiamo, in sostanza, a un cambiamento epocale: dal tradizionale approccio di gestione “contingente” della protezione, le aziende italiane si stanno muovendo verso l’adozione di una vera e propria “strategia” della sicurezza.
Dal report commissionato da Assintel a Nextvalue emerge una situazione di mercato meno rosea di quella ipotizzata da Idc, con un giro d’affari complessivo (hardware, software e servizi) che, in Italia, si attesterà quest’anno intorno ai 710 milioni di euro. Sempre in riferimento al mercato nostrano, il Rapporto Assinform 2007 rileva che il mercato è cresciuto di quasi l’11% nel corso del 2006 (dati consolidati). Si fanno strada, sempre secondo la stessa fonte, gli strumenti evoluti di prevenzione delle intrusioni, gestione di identità e accessi. Analogamente a quanto riscontrato a livello internazionale, inoltre, anche in Italia secondo il Rapporto Assinform è diminuita la diffusione di virus mentre sono aumentati gli attacchi di trojan (ovvero dei software che contengono istruzioni dannose eseguite all’insaputa dell’utente) e spyware (software utilizzati per raccogliere informazioni sul sistema sul quale sono installati e trasmetterle a un destinatario, che le utilizzerà per finalità personali). Tutti questi programmi malvagi sono veicolati, in misura pressoché uniforme, attraverso Internet o la posta elettronica. Tutti gli analisti, infine, concordano sul fatto che gli strumenti di protezione dalle minacce, come antivirus e firewall, siano ormai entrati a far parte della dotazione standard delle diverse realtà, dal singolo utente alla grande impresa.





