Agostino Bertoldi – vice president Southern Europe
L’esperienza non ci permette di identificare una tipologia specifica di azienda adatta a utilizzare l’outsourcing. La scelta può essere fatta sia da aziende piccole che da grandi. Le piccole di solito scelgono di dare all’esterno i propri processi It perché non hanno la possibilità, tecnica o economica, di gestirli. Le aziende più grandi di solito vivono l’outsourcing come un modo per esternalizzare attività indispensabili ma non strategiche, e quindi per potersi concentrare sul proprio core business. Il fattore economico qui è meno importante, e non è detto che l’outsourcing consenta in assoluto di risparmiare, ma permette di concentrare sforzi e risorse sulle attività principali dell’azienda.
Un call center si presta bene all’outsourcing, in quanto attività importante ma spesso non strettamente correlata al core business aziendale. Sono diverse le motivazioni che spingono un’azienda a questa scelta, spesso legate a un abbattimento dei costi fissi. Quando la gran parte dei costi diventa variabile, si acquisisce flessibilità. Questa scelta perciò si rivela adatta a quelle attività caratterizzate da picchi. Scegliendo l’outsourcing si può essere in grado di rispondere a incrementi più o meno improvvisi nella domanda senza correre il rischio di trovarsi con capacità inutilizzate in altri periodi. I vantaggi economici sono legati a quelli tecnologici, e per questo entrambe le anime dell’azienda possono apprezzare una scelta di outsourcing. Il capitale impegnato inizialmente è minore, ed i costi crescono a fronte di ricavi in aumento, permettendo così di migliorare il proprio conto economico. Questi sono vantaggi che riportano direttamente al management aziendale, ma anche dal lato tecnico ci sono vantaggi non indifferenti, legati alla maggiore semplicità dell’infrastruttura, dato che una parte importante può essere delegata all’esterno.





