Marco Cassinadri – senior executive
Le aziende che possono trarre i maggiori benefici da un It outsourcing sono le medio-grandi che si trovano in un contesto di mercato molto competitivo, dove l’innovazione tecnologica è frequente, ad alto impatto per il business e i servizi forniti sono complessi. Le aziende più inclini ad affidare l’It in outsourcing sono quelle guidate da un management che focalizza l’attenzione sul core business, lasciando all’outsourcer l’erogazione del miglior servizio in termini di qualità/prezzo. L’outsourcing richiede un It management interno con grandi capacità di governance, concentrato sul governo della macchina complessiva e sulla garanzia del servizio per il cliente interno piuttosto che sui dettagli implementativi.
In generale può riguardare interi processi di business aziendali, l’It (applicazioni e infrastrutture) o una loro combinazione. I processi di business che si adattano a essere affidati in outsourcing sono quelli che non rappresentano il core business dell’azienda: nessuno darebbe in outsourcing il marketing.
Non si può parlare di vantaggi economici in modo disgiunto rispetto ai livelli di servizio attesi. Normalmente chi si rivolge all’outsourcer non chiede solo un risparmio rispetto alla spesa corrente ma anche un aumento della qualità del servizio. Il fornitore prescelto deve in genere attuare un processo iniziale di trasformazione nell’ambito dell’area presa in gestione per abilitare dei benefici economici strutturali. Un fattore importante è la durata del contratto di outsourcing, soprattutto quando l’impegno richiesto per la trasformazione è non trascurabile. Se un fornitore ha davanti a sé una lunga durata (5 anni), può realizzare risparmi di costo strutturali, come esito del progetto di trasformazione, i cui benefici possono essere in parte retrocessi all’azienda a partire già dal primo anno di servizio. I vantaggi economici si quantificano con un’analisi di costi e benefici attesi, partendo dalle richieste e dai vincoli espressi dall’azienda.
Ceo, Cfo, Cto e Cio dell’azienda sono gli interlocutori con cui parlare. Il Cto o il Cio sono interessati maggiormente al contenuto e alla qualità del servizio, mentre il Cfo all’aspetto economico. Anche il responsabile delle Risorse umane è coinvolto, nel caso si ipotizzi un trasferimento di personale interno all’outsourcer.





