Schemi di collegamento dei cavi di rete

Ho una piccola rete domestica da me creata. All’inizio ho cablato i cavi disponendo i fili nel connettore in modo che si trovassero i colori uguali in entrambi i lati in questa sequenza: blu, blu/bianco, arancione, arancione/bianco, marrone, marr …

Ho una piccola rete domestica da me creata. All’inizio ho cablato
i cavi disponendo i fili nel connettore in modo che si trovassero i colori uguali
in entrambi i lati in questa sequenza: blu, blu/bianco, arancione, arancione/bianco,
marrone, marrone/bianco, verde, verde/bianco. Nei cavi che superavano i 15 metri
di lunghezza il segnale della rete era assente, o molto ridotto. Cablando il
cavo nella connessione diretta, cioè bianco/verde, verde, bianco/arancio,
blu, bianco/blu, arancio, bianco/marrone, marrone, il segnale arriva in modo
ottimale. Come mai?

Il discorso non è valido per i cavi di rete. Nei cavi di rete, di solito,
sono presenti otto fili intrecciati che formano quattro coppie, ed esistono
schemi di collegamento standard come T-568A e T-568B, che specificano come vanno
disposte le coppie nei piedini del connettore di rete. Seguendo gli schemi si
riducono i problemi di diafonia che degradano il segnale.

La diafonia è l’interferenza dei segnali prodotta da un altro
circuito. I segnali digitali sono alternanze di tensione, e la tensione alternata
che scorre in un conduttore genera campi magnetici che disturbano i segnali
nei conduttori adiacenti.

Il primo schema di collegamento descritto non corrisponde a nessuno standard,
mentre il secondo corrisponde allo standard T-568B. Sicuramente, nel primo esistono
dei problemi di diafonia che impediscono al segnale elettrico di superare la
distanza di 15 metri.

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