Confcommercio rende note le cifre di un’indagine sul falso. Abbigliamento, accessori e prodotti informatici i preferiti
E’ di oltre 7 miliardi di euro il giro di affari complessivo in Italia dei prodotti contraffatti, di cui 3,3 nei settori abbigliamento, accessori e prodotti multimediali e informatici che hanno registrato nell’ultimo anno oltre 108 milioni di acquisti. Inoltre almeno il 30% della merce venduta via Internet e’ contraffatta; il 16% delle persone che fanno acquisti ha comprato nel corso dell’ultimo anno almeno un articolo falso tra quelli oggetto della ricerca (abbigliamento, accessori o prodotti multimediali) e, nel confronto tra questi tre settori, è l’abbigliamento il settore con la maggiore percentuale di acquisto di merce non originale (11%), soprattutto t-shirt e camicie (41%). E’ la fotografia del mercato della contraffazione in Italia che emerge dalla ricerca realizzata dall’Istituto Piepoli e da Confcommercio sul fenomeno della contraffazione in Italia. “L’Italia – spiega la ricerca – risulta il primo produttore di beni falsificati a livello europeo e il terzo a livello mondiale. La produzione di falsi in Italia risulta strettamente legata agli stessi distretti industriali che operano nella produzione legale”.
I “centri del falso” italiani, d’altronde, ormai molto spesso si pongono unicamente come centri di mediazione, nel senso che tendono a non produrre più ma semplicemente a rifinire, marcare e smistare le merci. I canali attraverso cui vengono veicolati i prodotti, sono due: gli abusivi (in gran parte stranieri) e Internet. In particolare l’abusivismo commerciale riversa una quota dei suoi profitti alla criminalità organizzata. Ormai almeno il 30% della merce venduta via Internet è contraffatta e le previsioni suggeriscono che tale quota – secondo una prima analisi dei dati – incrementerà ancora.
La ricerca di Confcommercio non indica i rimedi che potrebbero essere anche italiani. Recentemente è stato presentato Certilogo, una sorta di Dna digitale per i prodotti, che serve a garantire l’autenticità delle merci vendute.





