Montecito dà potenza ai server Hp

Con un nuovo chipset e due sistemi con Itanium 2 dual-core, il produttore ha rinnovato i server

Con l’introduzione di due nuovi modelli di ”ingresso”, si
chiude il rinnovamento dei server enterprise avviato da Hp in primavera. «Ora
il refresh tecnologico sulla gamma Integrity è completo, sia sul lato
chipset che sul processore
», ha spiegato Simone Bruni, product marketing
manager Business Critical Systems Hp Italia. Le novità riguardano proprio
l’introduzione del nuovo chipset zx2, evoluzione più performante
dello zx1 e fratello “minore” dell’sx2000, e i due nuovi server
Integrity rx3600 e rx6600, che adottano i processori Intel Itanium 2 dual-core,
conosciuti come Montecito. Gli unici server Hp che non sono in grado di montare
Montecito sono i due modelli entry della fascia enterprise, ovvero l’rx1620
e il blade bl60p.

Il biglietto da visita con cui il produttore presenta le nuove macchine fa
perno sul miglioramento prestazionale e sul rapporto prezzo/performance (anche
la metà rispetto ai competitor, dicono alcuni benchmark). Il chipset
zx2 ha rinnovato la componentistica e l’I/O con l’obiettivo dell’alta
affidabilità e delle prestazioni. È in grado, inoltre, di ospitare
tecnologie di processore future, consentendo di salvaguardare l’investimento.
Quanto ai server, l’rx3600 è un modello abbastanza compatto (4U),
può ospitare fino a due chip Montecito (in totale 4 core), offrendo già
una certa espandibilità interna, in tema di dischi e Ram. Il modello
rx6600 potenzia il livello di scalabilità: contiene fino a 4 processori
(8 core), 16 dischi interni e 192 Gb di Ram.

Anche questi sistemi possono essere posti sotto il cappello delle tecnologie
di virtualizzazione di Hp (il Vse, Virtual server environment) e montano a bordo
un management processor che abilita una completa gestione da remoto, compreso
la funzione di reboot. Come le altre macchine Itanium 2, sono in grado di far
girare Hp-Ux 11i, Microsoft Windows, Linux o OpenVms.

La categoria dei server Itanium è in attesa del vero boom, stretta tra
il mondo Risc/Unix e il continuo incremento di performance della fascia x86.
La scelta della tipologia di sistema, come ammette lo stesso Bruni, non è
semplice e va fatta bilanciando attentamente, in funzione ovviamente del tipo
di utilizzo, parametri rispetto ai quali ciascuna può presentare pregi
e difetti: costo, prestazioni, affidabilità, scalabilità, flessibilità
di sfruttamento.

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