Un’indagine di Navteq stima il risparmio che deriva quando il navigatore si sposa con il sistema informatico aziendale
Oggetto tipicamente consumer il navigatore si fa strada anche nelle aziende, soprattutto dove la voce trasporto è un elemento fondamentale del business. Ma se l’utilizzo si limita all’installazione sull’auto o sul camion per indicare la strada giusta all’autista non si riesce a sfruttare appieno le potenzialità di un oggetto che, se integrato con le altre soluzioni informatiche può fare risparmiare un po’ di soldi alle aziende.
E’ quanto sostiene Navteq, società specializzata nella fornitura delle mappe per i navigatori nei giorni scorsi acquistata da Nokia, che ha condotto un’indagine in collaborazione con Frost & Sullivan.
I dati principali dell’indagine indicano un risparmio di carburante nell’ordine del 15%, una riduzione dei costi di comunicazione del 40% e un calo del 18% delle ore di guida.
Condotta attraverso una serie di interviste con le principali aziende attive nel settori della distribuzione e dei servizi che sono riuscite ad aumentare il Roi (Ritorno sugli investimenti) grazie alla navigazione integrata, lo studio ha dimostrato che, nel settore dei servizi, una maggiore puntualità delle consegne e una maggiore efficienza possono incrementare anche del 10% il numero dei clienti. Nel settore della distribuzione questa percentuale arriva fino al 30%.
E’ chiaro che i dati di queste indagini vanno sempre presi con le pinze, che le dimensioni delle aziende giocano un ruolo importante, ma è vero che l’utilizzo di un sistema di navigazione integrata offre potenzialità di risparmio interessanti.





