Gartner, liberare risorse per innovare

Al Symposium ITxpo di Cannes, l’analista tocca temi di scottante attualità per la gestione dei centri It e dà una serie di consigli pratici ai Cio

«Sono fondamentalmente due i fil rouge che guideranno il prossimo
Symposium ITxpo di Gartner a Cannes
– ci anticipa Regina Casonato, managing
vice president Information Infrastructure e country leader di Gartner Italia
-. Uno è quello che noi chiamiamo “consumerizzazione”
dell’It, il che significa che sempre di più i consumatori hanno
un ruolo nello sviluppo dell’Information technology utilizzata all’interno
delle imprese. Questo fatto è alla base di una profonda trasformazione.
Per fare un esempio, molti degli investimenti che si stanno facendo nell’area
dei pc sono guidati dalle esigenze degli utenti e questo sostanzialmente significa
un cambio di paradigma. E uno dei fronti più visibili è rappresentato
da tutto quanto sta avvenendo nell’ambito di quello che è chiamato
il Web 2.0, che porta avanti tutta una serie di evoluzioni che hanno anche un
riscontro nella recente mossa di Google che ha acquisito YouTube, sito leader
nella distribuzione dei video online, o in quello che sta avvenendo con Myspace,
per cui il Web sta diventando molto più pervasivo di quanto un tempo
si potesse immaginare
».

Questa situazione fa sì che diventi sempre più labile il confine
tra le tecnologie che l’utente utilizza per il proprio consumo e quelle
che usa in azienda. Ci sono moltissimi esempi in merito: dall’utilizzo
del VoIp, all’instant messaging, ai social network, per cui sta continuamente
cambiando il paradigma, con un’accelerazione che diventa sempre più
forte.

Il secondo tema che sarà dibattuto al Symposium, riguarda l’analisi
di come vengono fatti gli investimenti nell’It all’interno delle
aziende.
«Un altro aspetto molto importante sul quale focalizzeremo l’attenzione
dei partecipanti – prosegue Casonato – è il fatto che oggi per ogni 10
euro che le aziende spendono nell’It, 8 sono dedicati a quello che noi
chiamiamo “dead money”, soldi, cioè, che non sono spesi per
facilitare la crescita dell’impresa ma per tenere accesa e funzionante
l’infrastruttura. Per fare un esempio, il fatto che una società
spenda i soldi per gestire i cedolini paga in modo efficiente, o che abbia un’infrastruttura
di comunicazione che funziona, non è che l’aiuti a essere più
competitiva. Per cui bisogna riuscire a trovare dei meccanismi che permettano
di diminuire i costi dell’infrastruttura e quindi liberare delle risorse
che devono essere dedicate all’innovazione. Noi consigliamo di far scendere
al 60% o quanto più possibile la spesa legata a tenere l’infrastruttura
funzionante, per poi valutare come impiegare le restanti risorse. Su questo
tema faremo una serie di considerazioni che vanno dal “cosa è necessario
fare” a “quali sono gli elementi sui quali bisogna intervenire”
e “come reinvestire in modo intelligente le risorse che si liberano”
».

L’obiettivo, dunque, è far sì che l’It possa effettivamente
dimostrare che contribuisce alla crescita, adottando iniziative che vanno dal
portfolio management, al change management alla governance.
«Al Symposium viene anche introdotto il concetto delle community,
– conclude Casonato – in quanto abbiamo 9 community che sono legate alle
tipologie di ruolo che i partecipanti avranno: ci sarà, dunque, la community
dei Cio, quella di chi si occupa di architetture, quella di Business intelligence,
di application management, di security e via dicendo, per cui l’idea è
che attraverso questo network sia possibile attivare un ulteriore confronto
su questi temi e come operare liberando risorse
».

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