La maturazione dell’offerta opensource nell’area del software di infrastruttura ha fatto sì che questi “stack”, gestiti da società o da consorzi, siano oggi utilizzabili anche per la realizzazione di Service orient …
La maturazione dell’offerta opensource nell’area del software di
infrastruttura ha fatto sì che questi “stack”, gestiti da
società o da consorzi, siano oggi utilizzabili anche per la realizzazione
di Service oriented architecture. Oltre ai nomi di Apache Geronimo e JBoss (noti
e utilizzati soprattutto relativamente all’application server), alcuni
progetti opensource stanno rilasciando software giudicato ormai maturo per le
più ampie esigenze delle architetture orientate ai servizi. Considerati
nel loro insieme, come osserva un noto media d’Oltreoceano, rappresentano
un buon “concorrente” alle offerte di software proprietario.
Nell’ambito degli Enterprise service bus, per esempio, sono a disposizione,
come alternativa agli Esb delle varie Ibm o Bea, Celtix (versione open dell’Esb
di Iona Technologies, gestita dal consorzio ObjetcWeb) e l’Esb di JBoss,
ai quali si aggiunge l’“astro nascente” Mule. Quest’ultimo,
Java-based, sta crescendo anche grazie al finanziamento di alcune società
di ventur capital e al lancio della sua “anima” commerciale di supporto,
chiamata MuleSource. La recente release 1.3, in particolare, amplia la portata
dell’integrazione consentendo il supporto delle transazioni per Bea WebLogic,
Ibm WebSphere e JBoss. Un’altra offerta per le Soa fornita in modalità
di distribuzione opensource è Fuse di LogicBlaze. Si tratta di un framework
focalizzato sulle funzioni di messaging e integrazione.





